Il 24 agosto saranno passati sette anni dal terremoto che sconvolse il centro Italia. Negli occhi di tutti noi sono ancora vive le immagini di Amatrice, Norcia e dei piccoli borghi di Umbria e Marche distrutti dal sisma. Sono ferite ancora aperte ma anche speranze di rinascita. Una fiammella si è accesa a Castelluccio di Norcia, il borgo già lesionato dal terremoto del 1979 e crollato con la scossa del 24 agosto 2016 che è chiamato il tetto dell’Umbria per la sua posizione in cima a un colle e noto nel mondo per la fioritura.
Il progetto di Brunello Culcinelli, “architutto”, per il borgo dell’anima
Il fuoco della speranza è stata accesa da Brunello Cucinelli, il re del cachemire, che ha presentato un’idea di progetto per far rinascere il paese, “un luogo benedetto da Dio, luogo dell’anima e dello spirito, luogo di incomparabile bellezza, sintesi di operosità e vita, fulcro di bellezza e armonia tra l’uomo e la natura”. L’idea dell’architutto, secondo la definizione di una delle figlie dell’imprenditore umbro, prevede la realizzazione di una piazza principale, la Piazza della Fonte, luogo di socialità, che dovrebbe essere anche il raccordo tra il centro storico e i parcheggi sotterranei per residenti e visitatori. Ma è il progetto del teatro all’aperto, un po’ greco e un po’ romano, quello che colpisce, con le gradinate emisferiche da cui si ammira l’imponenza del Monte Vettore. E’ un sogno? Sii realizzerà? Anche Solomeo sembrava avventura e invece…ora c’è.
Stefano Bisi