“Quando stasera tornerò in albergo e mi guarderò allo specchio, non avrò nulla da rimproverarmi”. Marcell Jacobs ha preso l’eliminazione dalla finale dei 100 metri dei Mondiali di Budapest con filosofia e, nella zona mista del National Athletics Centre, commenta così il quinto posto rimediato nella prima delle tre batterie di semifinale. Primo il talento statunitense Noah Lyles in 9.87 con 0.3 di vento a favore, secondo il giapponese Sani Brown in 9.97, terzo il keniano Ferdinand Omanyala in 10.01. L’azzurro bi-campione olimpico è quinto in 10.05, dietro al britannico Amo-Dadzie con 10.03. Nella classifica generale, il 28enne gardesano è fuori dalla finale per 4/100. Peggio va al campione mondiale suo amico-nemico Fred Kerley: out per 1/100, 10.02 dietro al 10.01 proprio di Omanyala.
Mondiali di atletica Budapest 2023. Marcell Jacobs fuori dalla finale dei 100 metri per 4 centesimi, Kerley per uno. La finale dei 100 è di Noah Lyles
“Sicuramente è andata meglio di ieri (10.15 in batteria, ndr) e, se avessi avuto un altro turno a disposizione, chissà, il tempo sarebbe sceso ulteriormente. I 4/100 mi fanno rosicare un bel po’, ma anche il campione del mondo è fuori per un centesimo: qui non si inventa nulla, questa è l’atletica. Comunque già ieri non si sentiva particolarmente in forma”.
E ora c’è da pensare alla staffetta dove, ricorda Marcell, “siamo campioni olimpici. Quale frazione? La seconda, quella in cui mi trovo meglio. Fisicamente mi sento bene, il dolore che ho non peggiora e comunque oggi non l’ho sentito, con tutta l’adrenalina che mi scorreva nelle vene”.
Dopo la staffetta, Jacobs dice di puntare alla finale di Diamond League di Eugene, “e per questo dovrò puntare sulla prossima tappa in Cina. Contemporaneamente mi concentrerò sullo standard per le Olimpiadi di Parigi che è di 10 secondi netti”.
Usciti di scena in un sol colpo sia il campione olimpico che quello mondiale, l’uomo più veloce del mondo diventa il 26enne della Florida, Noah Lyles. Per lui 9.83 con vento nullo, eguagliando la miglior prestazione mondiale stagionale del britannico Zharnel Hughes. Questi è comunque medaglia di bronzo con 9.88, mentre l’argento è del botswano Letsile Tebogo, più veloce di appena un millesimo. A proposito di millesimi: per appena tre sul podio non sale il giamaicano Oblique Seville, terzo uomo a 9.88.
Larissa Iapichino quinta nel salto in lungo
Se per Jacobs il problema sono i centesimi, per Larissa Iapichino sono i centimetri. La ventunenne fiorentina è quinta con un 6,82 (+0.8) all’ultimo salto. Vince in 7,14 Ivana Vuleta Spanovic, che Larissa quest’anno ha battuto quattro volte tra indoor e outdoor. Argento alla statunitense Tara Davis-Woodhall 6,91/+0.5 e bronzo alla rumena Alina Rotaru-Kottmann 6,88/+1.6.
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