Visita attesa quella del ministro dello sport Andrea Abodi a Budapest nella sede degli atleti di “Casa Italia”, impegnati al mondiale di atletica leggera in corso in questi giorni.

Abodi è stato accompagnato dall’ambasciatore italiano in Ungheria, Manuel Jacoangeli.

Il ministro Abodi ai mondiali di atletica

Il ministro ai microfoni dei giornalisti ha voluto parlare di sport a 360°, non solo atletica, dal calcio alle olimpiadi di Cortina-Milano, fino alla questione degli atleti di nazionalità russa e la loro partecipazione ai giochi di Parigi 2024.

“L’umore di Casa Italia vive nell’umore dei risultati dei ragazzi. Non è semplice replicare quando si è vinto così”

Per il ministro è stata l’occasione per esprimersi sulla questione Spalletti, “da primo tifoso spero che tutto vada bene in campo. Le carte bollate però non fanno bene al movimento”. Il ministro si è poi augurato che non ci siano code di sorta intorno al Ct.

Poi una parentesi sulla giustizia sportiva, tanto chiacchierata in questi mesi dopo un campionato di calcio in bilico fino all’ultimo in attesa delle decisioni dei tribunali sportivi.  

“La giustizia sportiva fa parte del nostro Paese ma al tempo stesso sono percorsi (riferendosi a quelli previsti dalla giustizia ordinaria, ndr) che sembrano paralleli, sembrano ignorarsi l’un con l’altro. Sto lavorando con il ministro Nordio proprio per cercare di trovare questa sintonia che è necessaria per rendere la giustizia sportiva non soltanto efficace in termini di tempo ma credibile e questo deve valere in tutta Italia e non soltanto in alcune parti del Paese”.

Anche due parole sulle Olimpiadi

Non solo parole di circostanza, anche una presa di posizione riguardo agli atleti russi e alla loro partecipazione ai prossimi giochi di Parigi nel 2024.

“Lo sport deve continuare a svolgere il suo ruolo di collante tra i popoli

Per finire il ministro ha risposto ad alcune domande sui lavori per l’Olimpiadi di Cortina e Milano del 2026 riguardo ad alcuni ritardi, “li abbiamo ereditati, ma ora stiamo andando avanti”.

Parole che pesano quelle del ministro dato che il vertice decisionale delle prossime Olimpiadi italiane è nelle mani di due presidenti di regione che vestono la stessa casacca di Abodi. Chissà cosa diranno Fontana e Zaia dopo aver sentito il ministro dello sport del loro governo.

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