La Pubblica Amministrazione cercherà nel personale non dirigenziale non solo le conoscenze teoriche, ma anche le soft skills, ovvero le capacità tecniche e comportamentali.

In arrivo il Decreto del Ministero per la Pubblica Amministrazione nell’ambito del PNRR, al vaglio della Corte dei Conti, nel quale è previsto un nuovo framework delle competenze trasversali.

Il modello di competenze, al momento, prevede 4 macro aree che vanno ad articolarsi in 16 competenze generali e a 3 valori comuni a tutte le competenze.

Quali sono le competenze trasversali richieste ai dipendenti pubblici?

Decreto Pubblica Amministrazione, quali soft skills sono richieste al personale non dirigenziale

Il nuovo Decreto del Ministero per la Pubblica Amministrazione si trova in fase di registrazione alla Corte di Conti. Il Decreto definisce il framework delle competenze trasversali per il personale non dirigenziale. In sostanza, ai dipendenti pubblici in questione vengono richieste non solo le conoscenze teoriche, ma anche soft skills.

Di cosa si tratta? Le soft skills sono le capacità tecniche e quelle comportamentali, che vanno a caratterizzare il modo in cui ci si pone in un contesto lavorativo.

A differenza delle hard skills, ovvero alle competenze prettamente tecniche e professionali, le soft skills sono molto più difficili da sviluppare, in quanto sono il frutto del nostro personale background socio-culturale.

Il progetto portato avanti dal Decreto si inscrive nel quadro di riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il PNRR ha promosso la riprogettazione del sistema dei profili professionali, in modo tale che si articolino non solo sulle conoscenze teoriche, ma anche su altre conoscenze e competenze.

Le figure che si andranno a ricercare dovranno avere competenze specifiche, così come era stato già previsto dalle linee guida per le nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Le soft skills diventeranno parte integrante dei nuovi concorsi pubblici.
Per queste ragioni, anche il nuovo modello è stato elaborato focalizzandosi prevalentemente sulle competenze trasversali.

Framework competenze trasversali, ecco come funziona

Un gruppo esperto di lavoro, composto da professionisti del Dipartimento della Funzione Pubblica, della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) e di ARAN, ha elaborato il framework delle competenze trasversali. Qual è il suo scopo? Il framework andrà a supportare il reclutamento del personale non dirigenziale, per esempio, nei concorsi, e anche la stessa formazione dei dipendenti pubblici, con l’obiettivo di andare a rafforzare competenze e conoscenze di tutti coloro che sono già in servizio.

In sostanza, si tratta di una lista delle competenze generali utile alle amministrazioni per comporre specifici modelli di competenze, per il ruolo di interesse.

Abbiamo già anticipato la composizione del framework. Più nello specifico, ricordiamo che è articolato in 4 macro aree ed è composto da un totale di 16 competenze trasversali. Le macro aree sono le seguenti: “Capire il contesto pubblico”, “Interagire nel contesto pubblico”, “Realizzare il valore pubblico” e “Gestire le risorse pubbliche”.

Nel dettaglio, le macro aree sono così composte:

• Area “Capire il contesto pubblico” (Consapevolezza del contesto, soluzione dei problemi, consapevolezza digitale, orientamento all’apprendimento);
• Area “Interagire nel contesto pubblico” (Comunicazione, collaborazione, orientamento al servizio, gestione delle emozioni);
• Area “Realizzare il valore pubblico” (Affidabilità, accuratezza, iniziativa e orientamento al risultato);
• Area “Gestire le risorse pubbliche” (Gestione dei processi, guida del gruppo, sviluppo dei collaboratori, ottimizzazione delle risorse).

Il Decreto individua anche tre valori trasversali a tutte le competenze: integrità, inclusione e sostenibilità.

Leggi anche: Decreto PA bis, in arrivo nuove assunzioni nei Ministeri e Pubblica Amministrazione e Scuola, 10mila assunzioni aggiuntive Ata 2023-2024 dalle graduatorie e abilitazione docenti precari: ultime novità del decreto Pa bis