Si infittisce il mistero della scomparsa della piccola Kata, la bambina di 5 anni di cui non si hanno tracce dal 10 giugno scorso, avvistata per l’ultima volta nel cortile dell’ex hotel Astor dove viveva con la famiglia di origini peruviane. Stando alle ultime notizie, nel pomeriggio di ieri, 19 agosto, tra i genitori sarebbe nato un acceso diverbio. Diverbio che, senza l’intervento della polizia, sarebbe finito in violenza. Ci si chiede ora se l’episodio non sia collegato alle indagini che riguardano il rapimento della bimba. Solo pochi giorni fa si era parlato della misteriosa telefonata che vorrebbe Kata in Perù.

Kata, le ultime notizie sulla lite tra i genitori e il ricovero del padre

Prima una discussione, accesissima. Poi la minaccia di autolesionismo da parte del padre e l’intervento di una pattuglia della polizia (chiamata da alcuni vicini) nella casa in cui la coppia è stata trasferita dopo lo sgombero dell’ex hotel Astor da parte degli inquirenti. È la vicenda che nel pomeriggio di ieri, 19 agosto, ha coinvolto i genitori della piccola Kata, la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze dall’inizio dello scorso giugno.

Stando alle ultime notizie, Miguel Angel Chicclo Romero sarebbe stato ricoverato per controlli (e poi dimesso) dopo aver rotto una bottiglia e aver provato a ferirsi con i cocci di vetro. Non si sa cosa abbia potuto spingerlo a tanto, forse una lite avvenuta in precedenza e a causa della quale la moglie gli avrebbe proibito di rientrare in casa.

Non è la prima volta che l’uomo prova a farsi del male. L’11 giugno scorso, dopo aver appreso la notizia della scomparsa di sua figlia, aveva ingerito del detersivo (ed era stato sottoposto a una lavanda gastrica) mentre era ancora detenuto nel carcere di Sollicciano per furto e reati contro il patrimonio. Il giorno seguente anche la madre di Kata aveva fatto lo stesso, ingerendo una piccola quantità di candeggina e venendo ricoverata. In molti si chiedono se questi episodi possano essere collegati, in qualche modo, alla sparizione della piccola e agli ultimi sviluppi sul caso.

La telefonata misteriosa arrivata dal Perù dopo l’arresto dello zio di Kata

Il 5 agosto scorso lo zio materno di Kata, a cui la bambina era stata affidata il giorno della sparizione, era finito in manette nell’ambito dell’inchiesta (parallela a quella del rapimento) sulla gestione abusiva degli affitti delle stanze dell’ex hotel, l’edificio di via Maragliano occupato abusivamente da centinaia di famiglie e poi sgomberato dalla polizia nel corso delle indagini. Avrebbe partecipato a una violenta aggressione consumatasi appena due settimane prima della scomparsa della bimba, nel corso della quale un cittadino di origine ecuadoregna era rimasto gravemente ferito. Aggressione che, secondo chi indaga, avrebbe a che fare con il rapimento.

Pochi giorni fa si era parlato, poi, della misteriosa telefonata (registrata) in cui il nonno di Kata, detenuto in Perù, parlando con il padre della piccola, a Firenze, lo rassicurava sul fatto che fosse stata rapita per errore e che ora si trovasse in Sudamerica. Telefonata a seguito della quale gli inquirenti avevano sequestrato ai genitori e ad altri parenti della bambina i telefoni cellulari, con l’intento di capire se avessero taciuto informazioni importanti sul rapimento.

La speranza è che, al di là delle relative responsabilità, la risoluzione del caso si sia fatta più vicina. E che la bimba possa presto tornare a riabbriacciare i suoi cari. Nel frattempo tutti si aspettano almeno un segnale da parte dei suoi sequestratori.

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