Nella notte è stato registrato un nuovo attacco droni in Russia. Stavolta, l’obiettivo è stata la stazione di Kursk. Secondo quanto riportano le autorità locali ci sarebbero 5 feriti. I droni, peraltro, avrebbero provocato un incendio all’interno della struttura. La città di Kursk, lo ricordiamo, si trova a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina ed è luogo in cui le truppe di Mosca si riorganizzano prima delle loro offensive nella regione di Sumy.
Nel frattempo sono arrivate anche le parole del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, il quale ha replicato allo scetticismo esternato dai partner occidentali sulla effettiva riuscita della controffensiva delle truppe di Zelensky:
Non abbiamo bisogno di dimostrare nulla: il nostro successo ricompenserà gli ottimisti, mentre rovinerà la reputazione dei dubbiosi. Invito tutti all’estrema cautela con previsioni di vasta portata e gli alleati ad agire con maggior urgenza nel fornire aiuti militari. Ciò di cui abbiamo bisogno sono maggiori capacità a lungo raggio per ottenere risultati più a breve termine.
Attacco droni in Russia, cosa è successo a Kursk e perché sono stati chiusi gli aeroporti a Mosca
Come detto, l’attacco droni sulla stazione di Kursk ha provato un incendio che ha portato ad almeno 5 feriti. Queste le parole del governatore regionale Roman Starovoit su Telegram:
Lo schianto del drone contro l ‘edificio della stazione ferroviaria ha provocato un incendio sul tetto e cinque persone sono rimaste leggermente ferite da schegge di vetro.
Da segnalare, inoltre, che Mosca ha intercettato un altro drone che si stava pericolosamente avvicinando alla capitale russa. Nel frattempo, il ministero della difesa ha disposto la chiusura degli aeroporti moscoviti di Domodedovo e Vnukovo. È rimasto invece aperto lo scalo di Sheremetyevo. Il sindaco Sergey Sobyanin ha confermato che l’azione è stata intrapresa proprio per l’attacco droni in corso:
Un drone proveniente da sud ha tentato di sorvolare Mosca durante la notte ed è stato fermato dalle forze di difesa aerea
Attacco su Chernihiv, Blinken condanna il “raid sui civili”
Nel frattempo, sono arrivate anche le reazioni da parte degli Stati Uniti sull’orribile attacco all’università di Chernihiv dove hanno perso la vita almeno 7 persone. Il segretario di stato Anthony Blinken ha commentato in questa maniera quanto successo:
Condanniamo con la massima fermezza il bombardamento russo di ieri sulla città ucraina settentrionale di Chernihiv. È l’ennesimo orribile attacco contro civili innocenti. Piangiamo questa tragica perdita di vite umane e i nostri cuori sono con le famiglie delle vittime. Gli Stati Uniti saranno sempre al fianco del popolo ucraino e che la Russia deve porre fine adesso alla sua guerra brutale.
Anche l’ambasciatrice americana in Ucraina, Bridget Brink ha condannato fermamente l’attacco attraverso un tweet pubblicato su X (ex Twitter):
Sono inorridita dalla notizia dell’attacco diurno al centro storico di Chernihiv. Uomini, donne e bambini innocenti che si godono un bel sabato. Non dovrebbero mai finire uccisi o feriti.
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