Superbonus, sono in aumento i lavori nei condomini e con il 110% di bonus, tanto è vero che anche nel mese di luglio le richieste di apertura di nuovi cantieri si è mantenuta alta per questa tipologia di interventi. Secondo i dati diramati dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), nello scorso mese i nuovi cantieri sono stati 3.697 per lavori di ristrutturazione e di miglioramento energetico, per un valore complessivo pari a 2,91 miliardi di euro.
Crescono i condomini, mentre sono agli sgoccioli i lavori del bonus villette, che da qualche mese si aggirano a qualche centinaia di milioni di euro di valore. A cosa è dovuta, dunque, questa differenza di passo nel superbonus dei condomini che, per quest’anno, ha anche ridotto la percentuale di beneficio fiscale al 90%?
Superbonus, in aumento i condomini e col 110% di bonus
Non si placa il numero elevato dei nuovi lavori in superbonus 110% dei condomini rispetto alle altre tipologie di immobili oggetto di intervento. Secondo i dati Enea, nel mese di luglio 2023, i nuovi lavori hanno sfiorato i 3.700 cantieri, per un valore di quasi 3 miliardi di euro. In tutto, nel mese di luglio i lavori in superbonus sono cresciuti di 3,05 miliardi di euro, portando il totale dall’inizio a 83 miliardi di euro.
Il superbonus condomini occupa il 95% dei nuovi lavori, dal momento che il bonus sulle villette e sulle unità immobiliari indipendenti conteggiano l’inizio di pochi cantieri. A luglio, infatti, i lavori in superbonus villette sono stati appena 109 milioni di euro, rispetto al miliardo e 700 milioni di luglio del 2022. Le unità indipendenti hanno fatto registrare la partenza di lavori per appena 26 milioni di euro rispetto ai circa 700 milioni di luglio di un anno fa.
Superbonus condomini aumento richieste di lavori ristrutturazione, perché?
In un periodo che, dunque, vede l’abbassamento dei lavori del superbonus per le villette e le difficoltà di rientrare degli investimenti con lo sconto in fattura o la cessione dei crediti d’imposta, i lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico delle parti comuni dei condomini e delle unità interne stanno facendo registrare ottimi numeri, con il 110% di agevolazione. Si tratta dei lavori che sono stati “prenotati” a fine 2022, con adozione della delibera del condominio adottata entro il 18 novembre scorso e presentazione della Cilas entro il 31 dicembre 2022.
A queste condizioni, i condomini possono agevolare le spese fino al 31 dicembre di quest’anno, utilizzando anche le opzioni di cessione dei crediti e dello sconto in fattura. È verosimile, infatti, che prima della partenza dei lavori i condomini siano riusciti ad arrivare ad accordi con le banche per la cessione dei crediti d’imposta, probabilmente anche prima dell’entrata in vigore del decreto legge 11 del 2023 che, di fatto, ha bloccato la circolazione dei bonus.
Cessione crediti e sconto in fattura su bonus 110%, chi può?
Tuttavia, per il 110% è necessario spendere fino a fine anno e, attualmente, la percentuale media di completamento dei lavori in superbonus è di oltre il 73 per cento. A poco più di quattro mesi, dunque, imprese e contribuenti sono chiamati a ultimare gli interventi per non vedersi abbassare la percentuale di bonus sulle spese sostenute a partire dal prossimo 1° gennaio.
Per i condomini che non avessero presentato la Cilas entro la fine dello scorso anno, il superbonus per i nuovi lavori del 2023 è sceso al 90%, prevedendo ulteriori requisiti per l’ammissione all’agevolazione. Tra questi, anche il quoziente familiare non eccedente i 15mila euro, un parametro che non consente a molte famiglie di poter accedere ai lavori di miglioramento energetico. A partire dal 1° gennaio 2024 il superbonus scenderà ulteriormente, con percentuale di agevolazione pari al 70%, prima di diminuire, nel 2025, al 65%.