Era l’uomo più atteso ai Mondiali di atletica ma la prestazione di Marcell Jacobs ha lasciato tanti dubbi nonostante l’accesso alle semifinali. Il campione olimpico dei 100 metri ha mostrato poco smalto nella batteria di quest’oggi chiusa al terzo posto con il tempo di 10.15, appena un centesimo meglio del canadese Brendon Rodney.

Non c’è da stupirsi perché sono ormai settimane che il velocista azzurro viene messo in discussione per le sue condizioni fisiche inevitabilmente compromesse dalla lunga serie di infortuni che l’ha colpito da inizio stagione. È proprio questo il commento amaro di Marcell che al termine della sua prova ha dichiarato:

Era importante essere qui. Dopo tutti questi mesi era importante tornare a gareggiare. I 100 metri però non si possono improvvisare. Non puoi pensare di fare 9.80 senza aver fatto allenamenti o competizioni per due mesi. Oggi è andata come è andata. A livello tecnico abbiamo tante cose da sistemare, però oggi è il primo giorno e abbiamo passato il turno. Domani è un’altra giornata, si spera con altre due gare. La partenza è stata la peggiore della mia vita e ho dovuto fare una gara in rimonta

Mondiali di atletica, Marcell Jacobs sulle semifinali: “Tirerò fuori tutto me stesso”

Nonostante una prova incolore, per Jacobs c’è ancora una semifinale da disputare in cui proverà nuovamente a dimenticarsi degli infortuni che l’hanno colpito nel corso di quest’anno. Nelle sue parole c’è tutto l’orgoglio di chi vuole ricordare anche alle malelingue nemiche, consapevole che domani sarà una gara davvero difficile:

Da oggi a domani non si possono fare miracoli. Sicuramente posso cercare di mettermi in moto meglio, il che cambierebbe completamente la mia gara, perché la seconda parte non mi è dispiaciuta anche se ho fatto più fatica del normale perché mi mancava un po’ l’alta intensità così prolungata. Domani scenderò in pista come ho fatto oggi, tirando fuori tutto me stesso e ricordando un po’ tutti gli ultimi mesi. Cercherò di tirar fuori l’energia che ho anche sotto le unghie dei piedi, per provare a correre il più veloce possibile