Riforma fiscale IVA: con la pubblicazione della legge n. 111 del 9 agosto 2023, recante “Delega al Governo per la riforma fiscale“, all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, Serie Generale n. 189 del 14 agosto 2023, sono state introdotte delle novità per quanto riguarda gli aspetti legati alla fiscalità.

L’entrata in vigore del provvedimento è stata fissata per la giornata del 29 agosto 2023 e, a tal proposito, l’art. 7 della sopra citata legge ha definito quelli che sono i principi e i criteri direttivi in merito alla revisione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA).

Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, andiamo subito a vedere insieme tutto quello che riguarda la riforma fiscale IVA ed, in particolare, quali sono le novità che sono state introdotte ed inserite all’interno del testo che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Riforma fiscale IVA: ecco quali sono le novità che sono state introdotte ed inserite all’interno del testo che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Ecco qui di seguito i principi e i criteri direttivi per quanto riguarda le novità introdotte relativamente all’IVA (imposta sul valore aggiunto):

  • la modifica dei presupposti dell’imposta, in modo da garantire il rispetto della normativa dell’Unione Europea (UE) vigente in materia;
  • la modifica delle disposizioni che riguardano le operazioni esenti;
  • la razionalizzazione del numero e dell’importo delle aliquote previste, in base a quanto viene disposto dalla normativa UE vigente in materia, così da poter prevedere un’omogeneizzazione del trattamento economico per beni e servizi similari;
  • la modifica della disciplina relativa alle detrazioni, in modo da:
    • avvicinarla a quello che è l’effettivo utilizzo dei beni e dei servizi che rientrano nelle operazioni sulle quali viene applicata l’IVA;
    • armonizzare i criteri di detraibilità dell’impostassi fabbricati;
    • concedere la possibilità di beneficiare delle detrazioni d’imposta previste entro la data in cui viene presentata la dichiarazione relativa all’anno in cui il soggetto interessato riceve la fattura;
  • la riduzione dell’aliquota prevista in caso di importazione delle opere d’arte, ma anche alle cessioni di:
    • oggetti d’arte;
    • oggetti di antiquariato;
    • oggetti da collezione;
  • la razionalizzazione delle disposizioni che riguardano il gruppo IVA, in modo da apportare una semplificazione per quanto riguarda la procedura di costituzione del gruppo e di applicazione dell’istituto;
  • la razionalizzazione delle disposizioni che riguardano l’IVA per gli enti del Terzo settore, in modo da apportare una semplificazione per quanto riguarda gli adempimenti relativi alle attività di interesse generale.

Il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo: “Le imposte vanno pagate, la riforma ci porterà verso un sistema più europeo”

Il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, ha parlato dell’importanza di adottare un sistema fiscale maggiormente europeo, nel quale le sanzioni per le imposte non versate devono andare di pari passo con l’attuale rottamazione fiscale.

“È importante stabilire il principio che le imposte vanno pagate tutte. L’aspetto sul quale lavoriamo riguarda le sanzioni: l’attuale rottamazione serve ad avviarci verso una riforma che porti le sanzioni sui ritardi di versamento e i versamenti mancati in linea con le medie europee, di circa il 60% dell’imposta dovuta”.

Dopodiché, nell’ottica della difficoltà che sta riscontrando l’Agenzia delle Entrate nell’effettuare i controlli necessari, a causa anche della mancanza di personale da destinare a tale attività, il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo ha perlato della tematica relativa ai concordati preventivi, i quali si teme che possano permettere ai lavoratori autonomi di pagare meno di quanto debbano necessariamente versare allo Stato, senza ricevere nessun controllo.

“Il concordato biennale preventivo serve anche ad ovviare un’oggettiva difficoltà nei controlli. L’Agenzia delle Entrate non dispone di personale a sufficienza per verificare ogni posizione, al massimo può effettuare controlli su una percentuale molto bassa delle operazioni. Anche per questo lavoriamo per creare un rapporto collaborativo con il contribuente.

Due miliardi di fatture elettroniche all’anno ci permettono di sapere moltissimo della capacità contributiva di ognuno. Gli autonomi possono scegliere di concordare quale sia il loro reddito atteso nel prossimo biennio e su quello pagare le tasse, se è ritenuto congruo dall’Agenzia delle Entrate, senza dover temere accertamenti successivi salvo casi di frode”.