Emergono nuovi dettagli scioccanti sullo stupro di gruppo avvenuto a Palermo, che ha portato all’arresto di sette individui: gli investigatori hanno recuperato messaggi mandati dagli indagati in svariate chat dopo l’orribile violenza, gettando luce sulla natura crudele e disumana dell’evento.
Le chat-confessioni degli autori dello stupro di Palermo: “Cento cani sopra una gatta”
Uno dei messaggi, proveniente dall’unico indagato che pareva conoscere la vittima 19enne, ha destato particolare inquietudine.
Se ci penso mi viene lo schifo perché eravamo cento cani sopra una gatta, una cosa così l’avevo vista solo nei porno, eravamo troppi e sinceramente mi sono schifato un poco, però che devo fare la carne è carne, ma ti giuro dopo che si è sentita pure male, piegata a terra, ha chiamato l’ambulanza, l’abbiamo lasciata lì e siamo andati via. Voleva farsi a tutti, alla fine gli abbiamo fatto passare il capriccio.
Le conversazioni intercettate dalle indagini presso il Comando provinciale dei carabinieri rivelano ulteriori dettagli spaventosi. La vittima è stata picchiata e derisa dagli aggressori, mentre loro stessi ammettono la violenza e la crudeltà dei loro atti. “Le ho fatto male, lei non voleva, faceva ‘no, basta’… I pugni che le davano e pure gli schiaffi, non respirava”, rivela uno degli indagati. Tuttavia, nonostante il carattere violento e aggressivo dell’azione, emerge un’assenza totale di empatia e umanità da parte degli aggressori.
Il gip ha sottolineato che gli indagati erano consapevoli dell’azione violenta e delle conseguenze possibili:
Si coglie la consapevolezza dell’azione violenta e della realizzazione dei rapporti sessuali con modalità aggressive e violente che avevano devastato fisicamente la ragazza, la quale, secondo i loro ricordi, aveva detto ‘basta’, non lesinando però i correi commenti – spavaldi e machisti – sul fatto che, nonostante le grida di dolore ella fosse in realtà ‘eccitata’.
La vittima, una giovane diciannovenne, ha raccontato un’altra versione dei fatti. Secondo il suo racconto, ha incontrato casualmente Angelo Flores alla Vucciria e ha trascorso la serata con lui e i suoi amici. Tuttavia, nega categoricamente di aver avuto rapporti sessuali consenzienti con lui. Ha rivelato che il suo fidanzato ha dichiarato agli inquirenti che l’indagato aveva già tentato di abusare di lei in passato e che è probabile che Flores abbia orchestrato l’intero evento.
L’arresto è avvenuto in due fasi, con i primi tre individui arrestati il 3 agosto e gli altri quattro arrestati successivamente. Tutti e sette sono accusati di violenza sessuale di gruppo. Le indagini sono state avviate dopo la denuncia della vittima e hanno portato alla luce messaggi, video e intercettazioni che gettano luce sulla brutale violenza inflitta alla giovane donna.