Più di ogni altra cosa il buddismo è una pratica quotidiana che ci guida verso il miglioramento. Non solo spirituale: perché finché siamo in questa dimensione, corpo e spirito sono uniti indissolubilmente e quello che fa l’uno influenza lo stato dell’altro. Nel pieno dell’estate un momento di raccoglimento per rigenerare sé stessi può diventare un punto di partenza per affrontare con energia positiva i prossimi mesi di buio e freddo che ci aspettano. Perché allora non scoprire in cosa consiste la dieta detox dei monaci tibetani? Se il corpo nutre lo spirito, iniziamo da qui.
Che cos’è e come si fa la dieta detox dei monaci tibetani
Se ci vogliamo immaginare la figura di un monaco tibetano, di certo pensiamo al suo stato di concentrazione, volto a liberarsi dalle catene del contingente per elevare il suo spirito. Queste attenzioni sono fatte di gesti, di rituali, di preghiere. Tutte esperienze che contribuiscono anche a generare un equilibrato stato di salute. Se vogliamo in qualche modo ripercorrere questa strada possiamo provare a seguire la dieta detox dei monaci tibetani. Si tratta di un regime alimentare ispirato alla vita monastica, quindi molto semplice, costituita da ingredienti non trattati e non elaborati. Scopriamone i principi e poi come seguirla anche a casa.
Che cos’è il detox dei monaci tibetani?
Gli insegnamenti del Buddha Sakyamuni sono stati pochi, ma hanno dato origine a una sterminata letteratura che ha aiutato tanti a trovare la via. Il suo Dharma è semplificato in 5 precetti che possono essere semplicemente seguiti:
- Non uccidere una vita: nessuna vita di un essere senziente
- Non rubare
- Astieniti da azioni moralmente irresponsabili
- Comportati sempre moralmente
- Non assumere sostanze che intossicano
Il Buddha Sakyamuni non vieta il consumo di carne. Dice solo non uccidere. Se però ti offrono un piatto che contiene della carne puoi cibartene, perché altrimenti offenderesti il dono che qualcuno ti sta facendo. Questo precetto viene però da molti interpretato in senso molto restrittivo (praticanti o meno) e allora chi pratica il buddismo preferisce non cibarsi di carne e pollame. Latte e latticini sono ammessi, perché la loro provenienza non implica un’uccisione. Come si capisce dal quinto precetto dalla dieta buddista sono rigorosamente escluse tutte le bevande che intossicano e non permettono di mantenere la lucidità del pensiero. Per cui stop all’alcol in qualsiasi sua forma: e già di per sé questo è un elemento che favorisce la perdita di peso, perché come sappiamo l’alcool è molto calorico.
Ma anche stop ad altri ingredienti come cipolle, aglio, scalogno, erba cipollina e porri. Non parliamo poi di junk food: tutto ciò che è industriale, artefatto, elaborato industrialmente, non può fare parte della dieta buddista.
Cosa mangiare quando si fa la dieta detox
Quindi cosa possiamo mettere nel nostro menù quando vogliamo seguire la dieta detox dei monaci buddisti? Ecco gli ingredienti che fanno bene e aiutano il corpo a purificarsi.
Le verdure a foglia verde: e qui la lista è lunga e ricca. Parliamo di spinaci, lattuga romana (ma anche tutte le insalate vanno bene, ovviamente bio e non in busta), e poi bietole: tutti elementi ricchi di vitamine, minerali e fibre e certamente poveri di calorie.
Accanto a queste verdure possiamo mettere le crucifere come cavolo, cavolfiore, cavolo nero, cavolo cinese, broccoli, ravanelli, cavoletti di Bruxelles, crescione e cavolo cappuccio hanno poche calorie. Anche in questo caso siamo in presenza di ingredienti ricchi di minerali e sostanze nutritive: folati, vitamine C, E e K e fibra. Per un po’ di sostanza si possono aggiungere piantaggine, zucca, patata, mais, carote e patate dolci. Queste sono verdure amidacee che apportano vitamine, minerali, fibre e antiossidanti.
Spazio poi a fagioli e lenticchie, che ci offrono calorie e carboidrati. E da non dimenticare i cereali integrali come farina d’avena, quinoa, riso integrale, miglio, orzo.
Restando sempre in un’ottica bio anche nella detox dei monaci tibetani uno spazio particolare è previsto per la frutta, rigorosamente di stagione.
Ultima annotazione: l’utilizzo del sale è da contenere moltissimo se non proprio da eliminare. Al suo posto si può utilizzare il gomasio oppure la salsa di soia.
Se invece desiderate un percorso dietetico più tradizionale, potete sempre dedicarvi alla Dukan o a quella chetogenica.