C’è una curiosità molto divertente nella ricetta dell’aragosta alla catalana: che, nonostante quello che si dice in giro, non è una ricetta catalana e l’ingrediente principale non è l’aragosta. Si tratta infatti di un iconico piatto della cucina italiana anzi, della cucina sarda trasferita a Milano, che utilizza un prodotto classico di Alghero definendolo con il nome di un altro crostaceo. Sul “brevetto” dell’aragosta alla catalana c’è un nome e un cognome: quello di Giuliano Ardu, proprietario della Trattoria al Pescatore di Milano, che negli anni Settanta, appena arrivato in continente dalla natia Sardegna hanno messo in menù un piatto che ricordasse a tutti la loro splendida isola.
Due ricette in una: l’aragosta alla catalana
Inizialmente per realizzare l’aragosta alla catalana Giuliano Ardu utilizzava le aragoste di Alghero, che sono un ingrediente prezioso e prelibato. La sua creazione, perché di questo si tratta, attingeva alla cucina tradizionale per creare qualcosa di nuovo ed esclusivo. Sempre utilizzando ingredienti di altissima qualità anche se “semplici”: stiamo parlando di pomodori e cipolle in questo caso. Anche perché per quanto riguarda l’aragosta di Alghero le opinioni sono unanimemente concordi: è la migliore del mondo.
Sveliamo anche l’altra curiosità: si dice “alla catalana” perché nella meravigliosa città della costa occidentale sarda si parla tutt’ora il catalano. Quindi questo piatto si ispira alla tradizione culinaria di un luogo specifico, con una sua specifica lingua. Il piatto di Giuliano Ardu ha avuto così tanto successo che oggi solo gli anziani ricordano la ricetta originale dell’aragosta alla catalana. Il resto del mondo, come noi d’altronde, si cimenta con la ricetta sardo-meneghina inventata nella Trattoria al Pescatore. In questo luogo mitico della ristorazione italiana ancora oggi si può degustare questo piatto.
Ricette di Alghero: l’aragosta alla catalana originale
Non serve dunque imparare una nuova lingua per leggere la ricetta dell’aragosta alla catalana. Infatti oggi è scritta in italiano, mentre originariamente la si trova nella memoria dei parlanti in catalano che popolano Alghero. Tradizionalmente questo piatto (con crostaceo proveniente direttamente dal mare di Alghero) si faceva bollire, si estraeva la polpa e poi la si tagliava a rondelle condendo il tutto con olio, limone, prezzemolo e la polpa della testa dell’aragosta. Una variante moderna utilizza uno zest di arancio, fette di avocado, succo di lime e bacche di pepe rosa.
Oggi che succede? L’aragosta alla catalana è un astice
Il costo delle materie prime e la preservazione di un patrimonio inestimabile ha spinto anche i detentori della ricetta originale a sostituire l’aragosta di Alghero con un sempre ottimo astice. La cosa fondamentale resta comunque la qualità della materia prima: deve sempre essere eccezionale.
Gli ingredienti poi sono pochi: cipolla e pomodori freschi. Passaggi veloci, semplici, riproducibili anche a casa senza grande impegno: solo il rispetto per le materie prime che stiamo lavorando. Entrata nella tradizione condivisa come se fosse un grande classico della cucina italiana l’aragosta alla catalana ormai è ricca di tante varianti: come l’introduzione dell’arancia al posto del limone per avere un livello meno forte di aspro. Oppure c’è chi, ispirandosi alla cucina del sud della Sardegna la trasforma in un’insalata con l’aggiunta di patate. Se le finanze ve lo permettono utilizzate pure l’aragosta. Ma che sia italiana.
Aragosta alla catalana: così sia
Andiamo dunque a scoprire come si prepara l’aragosta alla catalana partendo dagli ingredienti per preparare una porzione:
- 1 astice di circa 600 g (o un’aragosta dello stesso peso)
- 100 g di pomodoro camone sardo
- 50 ml di olio extravergine di oliva
- 1/2 cipolla di Tropea
- ½ limone limone
- foglie di prezzemolo
- sale
- pepe
Affettate la cipolla e poi mettetela in acqua fredda per 15 minuti. Scolatela.
Intanto fate bollire l’acqua per lessare l’astice (o l’aragosta). Immergete il crostaceo e lasciate cuocere per 10 minuti. Estraete e mettetelo in acqua e ghiaccio: serve per bloccare la cottura. Aprite l’astice (o l’aragosta) e togliete la polpa delicatamente affinché resti intera, quindi tagliatela a rondelle. Estraete la polpa anche dalle chele e poi unitela all’altra. Con un cucchiaio estraete la polpa contenuta nella testa del crostaceo mettetela in una ciotola e create un’emulsione unendo olio, limone, sale e pepe.
Tagliate a metà e pomodori e, insieme alla cipolla tagliata, metteteli in un piatto. Metteteci sopra la polpa dell’astice e delle chele e poi condite con l’emulsione. Coprite con foglie di prezzemolo fresco e poi fate raffreddare in frigo per 30 minuti coperto da pellicola prima di servire.
E, se vi piacciono i crostacei, provate anche le linguine astice e pomodorini oppure le ricette con il granchio blu.