Abbiamo sempre un occhio di riguardo sulla gestione ottimale delle risorse in cucina. Perché riutilizzare tutto quello che acquistiamo fa bene non solo al portafogli, ma anche al pianeta. E chi ne abbia più bisogno è difficile dirlo. Però di certo possiamo essere tutti d’accordo se cerchiamo di capire come utilizzare il pane raffermo. Quante volte ci resta a casa il mezzo panino, l’avanzo di baguette, il pezzo di pane casereccio? Perché lasciarli ammuffire senza riutilizzarli e magari creando delle ricette sfiziose e godibilissime?

Risparmiare fa bene: come utilizzare il pane raffermo

Il pane è uno di quegli ingredienti ai quali non rinunciamo mai. Una tavola senza pane può presentare quante più leccornie vogliamo, ma se non c’è il pane è sicuramente un po’ più triste. La cosa interessante è che utilizzare il pane vecchio ci dà la possibilità di inserire un mucchio di nuove ricette nel nostro personale quaderno delle soluzioni in cucina. 

Anche perché la maggior parte di queste ricette ci arrivano dalla cucina della tradizione: come ignorare i canederli, la pappa al pomodoro, gli strangolapreti o la panzanella di mare? Eccoci allora pronti ad andare a caccia di ricette che ci spiegano come utilizzare il pane raffermo. 

Sapori toscani: la pappa al pomodoro

Come utilizzare il pane raffermo ce le insegna la tradizione. E una delle prime ricette non può che essere che quella della pappa al pomodoro, tipica proposta della cucina toscana. Ingredienti e passaggi sono semplici e hanno il pane raffermo come base.

Per prima cosa fate rosolare uno spicchio d’aglio e mezza cipolla tritata in una padella con un filo d’olio EVO. Togliete poi l’aglio e versate 500 g di pomodori pelati e frullati nella padella. Fate bollire. Unite un ciuffo di basilico tritato e lasciate cuocere per 10 minuti a fuoco dolce. Tagliate a cubetti il pane raffermo e aggiungetelo alla salsa continuando a mescolare. Quando il pane avrà assorbito la salsa aggiungete 500 g di brodo di carne. Regolate di sale e pepe e lasciate sobbollire per 15 minuti. Poi spegnete e lasciate riposare per un’ora, mescolando di tanto in tanto. Servite con un giro d’olio EVO e un ciuffo di basilico. 

Come utilizzare il pane raffermo: ecco gli strangolapreti

Questo piatto è la variante trentina degli strozzapreti toscani. Per preparalo spezzettate 200 g di pane e fateli ammollare in 125 g di latte. Prendete 250 g di foglie coste (quindi non la parte bianca) e lessatele. Una volta pronte si scolano, si strizzano per togliere quanta più acqua possibile e poi si frullano assieme al pane che avrete anch’esso strizzato.

Al composto aggiungete un uovo, del sale e pangrattato: otterrete un impasto malleabile che va lavorato sulla spianatoia infarinata. Poi si divide in quattro parti che vanno, ognuna, arrotolate a mano fino a creare dei filoni spessi un dito. Tagliate i filoncini a pezzetti lunghi circa 2 centimetri. Quindi lessateli in acqua salata per 5 minuti. Poi si raccolgono con una schiumarola e si possono condire con burro fuso e salvia. 

Andiamo in Puglia: pennette, pane e alici

Anche in Puglia ci insegnano come utilizzare il pane raffermo. Facendolo diventare parte integrante di un’ottima ricetta, quella delle pennette pane e alici. In questo caso si prendono 50 g di pane raffermo, lo si taglia a pezzettini e poi si condisce con olio, succo di mezzo limone, sale, pepe, erba cipollina e maggiorana tritate assieme. Infornate per 10 minuti a 160° per tostarli.

Nel frattempo portate a bollore l’acqua e calate le pennette. Intanto fate rosolare 150 g di alici deliscate in un giro d’olio EVO, bagnandole con un mestolo di acqua di cottura e una spolverata di prezzemolo fresco. Scolate la pasta e versatela direttamente nella padella con le alici assieme al pane raffermo tostato. Se serve aggiungete un paio di cucchiai di acqua di cottura e mescolate il tutto. Una spolverata di pepe (e di peperoncino per chi lo ama) concluderà la ricetta. E anche la Puglia ci insegna splendidamente come utilizzare il pane raffermo.