“Ogni anno, a fine campionato, si assiste a spettacoli inverecondi e anche un bambino capirebbe che alcune partite devono finire in un certo modo”. Esordisce così Gianfrancesco Turano, giornalista de L’Espresso che da anni si occupa delle inchieste nel mondo del calcio ai microfoni di “Ho scelto Manà”. “Se prendiamo le ultime vicende del giocatore Masiello, – aggiunge – è inverosimile che tutto questo avvenga all’insaputa delle società di riferimento”. Andrea Masiello, viareggino di 26 anni che militava nel Bari, il 2 aprile scorso è stato arrestato insieme a Fabio Giacobbe e Giovanni Carella, scommettitori anche essi, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. “Masiello è un po’ il Buscetta del calcio. – continua Turano – Il calcio è un sistema dominato dall’omertà, in cui vige la legge dello spogliatoio: non si deve mai parlare di quello che avviene lì dentro. Tutti dovrebbero seguire l’esempio di Andrea Masiello per poter mettere fine a questo spettacolo orribile a cui assistiamo tutti gli anni”. Michel Platini, glorioso campione degli anni passati, ha proposto per i calciatori corrotti la squalifica a vita dall’attività agonistica. “Sono assolutamente d’accordo. – conclude – Si deve intervenire in maniera drastica su questo fenomeno che è tipico dei campionati italiani. Questo ‘spettacolo delle vacche’ ha ripercussioni negative sullo spettacolo, sugli spettatori paganti e sulla tecnica del calcio italico”.
Redazione Le Novae/cd