Giorgia Meloni ha salutato il premier albanese Edi Rama dopo l’incontro a Valona. Lo scambio è avvenuto sui Social, dove il premier italiano ha commentato una foto che la ritrae con Rama postata dallo stesso.
Il post recita “Sorella d’Albania, fratello d’Italia, Grazie Giorgia è stato un onore”, con Meloni che ha replicato “Grazie per avermi ospitata nella vostra terra e per la calorosa accoglienza ricevuta, Edi. Ti aspetto in Italia!”.
In un’intervista il premier albanese aveva già speso parole lusinghiere per Giorgia Meloni, definendola “incredibile”.
Possiamo dire che è nata un’amicizia. Ma soprattutto, che lei è una politica concreta, altro che pericolo fascista. Giorgia voleva riposarsi, l’ho accolta al porto lunedì, non sono neanche sceso dalla macchina e l’ho portata alla mia residenza. L’ho lasciata lì. Poi, abbiamo fatto una cena con la sua e la mia famiglia
Rama: “Meloni un gigante”
Rama ha poi raccontato un episodio che, secondo lui, ha dimostrato la “grandezza” di Giorgia Meloni.
Sui media albanesi e su TikTok non si parlava d’altro che di un gruppo di italiani scappati da un ristorante a Berat senza pagare. Il proprietario ha minimizzato. Quando l’ho raccontato a Giorgia, tutti ridevano. Lei ha fatto il muso e ha ordinato all’ambasciatore: «Vada a pagare il conto di questi imbecilli, per favore, e faccia un comunicato! L’Italia non può perdere il rispetto così»
L’incontro tra Rama e Meloni
I due premier hanno parlato di relazioni internazionali e integrazione europea, oltre che di aspetti economici perché come detto da Rama “ci sono tante cose che abbiamo in sospeso. Presto, si riunirà per la seconda volta il Comitato strategico per gli investimenti italiani, creato con Di Maio”.
Su chi ha domandato al Premier albanese di questa “strana sintonia” tra due fazioni politiche così diverse lui ha risposto.
Senta, destra e sinistra sono categorie pretenziose, buone per i dibattiti. Non siamo più nel ‘900. Io sono di una certa sinistra, per la terza via di Clinton, Blair, Schröder. Lei è di destra, ma hanno detto che era un mostro fascista che avrebbe marciato su Bruxelles. Invece, dal primo giorno, non ne ha sbagliata una sulla linea della politica internazionale