Il futuro di Mancini fa ancora discutere. La Gazzetta dello sport ha parlato sulla possibile nuova squadra dell’ex ct azzurro. Non c’è una penale economica per l’addio, ma le dimissioni – si legge – vanno accettate e servirà quindi una risoluzione del contratto con la Federazione per iniziare una nuova avventura altrove. Un tesserato ha il diritto di liberarsi di una situazione che non sente più, ma è sempre richiesto l’accordo con l’altra parte interessata (in questo caso la Figc) per assumere un eventuale incarico con una nuova squadra. Non c’è una vera e propria clausola di rescissione nel contratto di Mancini. C’era invece la possibilità di liberarsi insieme in caso di arrivo in semifinale a Euro 2024 e al Mondiale 2026.
Le parole di Chiellini su Mancini
Sull’addio di Mancini ha parlato anche Giorgio Chiellini: “Due anni fa abbiamo toccato l’apice poi c’è stata la discesa. Purtroppo abbiamo sottovalutato alcune partite come la gara interna pareggiata con la Bulgaria o i due pareggi sfortunati con la Svizzera che ci hanno di fatto poi portato allo spareggio dove c’è crollato il mondo addosso. La tensione e la pressione ci hanno giocato un brutto scherzo. Se ora il ct ha preso questa decisione vuol dire che qualche frizione c’era. Si capirà meglio col tempo. Io credo che i giovani ci siano, per cui sono fiducioso per il futuro sia in chiave Europeo che Mondiale. Non potremo fallire la missione per il Mondiale. La Figc per la figura del nuovo ct si sta muovendo su due profili altissimi per cui sono una garanzia. Nel femminile occorre un po’ di pazienza per decidere, sono state sfortunate, sarebbe bastato pareggiare col Sudafrica“.
Le parole di Mancini su Gravina
Roberto Mancini ha dichiarato di aver più volte cercato di parlare con il presidente della Figc Gravina, ma di non aver ottenuto ciò che voleva: “Ho cercato più volte di parlare con Gravina. Gli ho spiegato che in questi mesi mi doveva dare tranquillità, lui non l’ha fatto e io mi sono dimesso. Si è mai visto un presidente federale che cambia lo staff di un ct? Gravina è da un anno che voleva rivoluzionarlo, io gli ho fatto capire che non poteva, che al massimo poteva inserire un paio di figure in più, ma che non poteva privarmi di un gruppo di lavoro che funzionava, che funziona e che ha vinto l’Europeo. Semmai sono io che potevo sostituire un membro dello staff“.
Con Gravina c’erano da tempo delle profonde divergenze e alla fine questo ha portato alla rottura: “È da un po’ di tempo che lui pensava cose opposte alle mie. Ma allora perché intervenire sullo staff? A quel punto doveva mandare via me. Invece ha colto l’occasione: alcuni miei collaboratori erano in scadenza e ha giocato su questo. Io potevo essere più duro, certo, ma pensavo lo capisse da solo… Se Gravina avesse voluto, mi avrebbe trattenuto. Non l’ha fatto. Mi sarebbe bastato un segnale, non me l’ha dato. Non ha voluto che restassi, erano mesi che c’era questa situazione. Però Gravina verrà ricordato come il presidente che ha vinto l’Europeo, non per gli errori che ha fatto“.