C’è davvero molta paura sui mercato dopo il fallimento dichiarato di China Evergrande, ossia il colosso immobiliare cinese più famoso in Asia. Secondo quanto riportata CNN, la società ha depositato istanza di protezione dal fallimento in un tribunale di New York, invocando il capitolo 15 del codice fallimentare americano secondo cui le società non statunitensi in fase di ristrutturazione saranno protette dai creditori che tentano di bloccare beni o di farle causa negli Stati Uniti.
Detto questo, si tratta di un colpo considerevole per il settore immobiliare cinese. Evergrande era da tempo una società schiacciata dai debiti e recentemente aveva ufficializzato una passività di almeno 300 miliardi (ossia il 2% del PIL della Cina, ndr). Una situazione insostenibile anche per le tasche del governo cinese che in più occasioni aveva provato ad arginare il crack.
C’è da monitorare anche la situazione intorno a Country Garden, altra società immobiliare privata cinese, che negli ultimi mesi non è riuscita a pagare gli interessi debitori. La situazione è chiaramente attenzionata anche negli altri paesi in cui Evergrande opera: l’effetto domino potrebbe comportare shock finanziari improvvisi.
La nota della società: “Normale procedimento per ristrutturazione del debito”
Non è tardata ad arrivare le replica da parte della società che – in un comunicato girato alla Borsa di Hong Kong – si è affrettata nel chiarire che la presentazione dell’istanza di fallimento è solo parte del processo più ampio di ristrutturazione del debito. Questo quanto dichiara Evergrande:
Preso atto delle notizie riportate dai media, desidera chiarire che la società sta portando avanti la sua ristrutturazione del debito offshore come previsto. L’istanza è una normale procedura di ristrutturazione del debito offshore e non comporta istanza di fallimento. La società ha presentato ricorso alla Corte degli Stati Uniti ai sensi del Capitolo 15 del Codice fallimentare degli Stati Uniti per il riconoscimento degli schemi di accordo nell’ambito della ristrutturazione del debito offshore per Hong Kong e le Isole Vergini britanniche. Pertanto, si ricorda ai detentori dei titoli della società e ai potenziali investitori della società di prestare attenzione quando si trattano i titoli della società.
Nel frattempo, i titoli della società immobiliare, lo ricordiamo, sono sospesi dalle contrattazioni da lungo tempo, ossia dopo la notizia di maxi-indebitamento da centinaia di miliardi di dollari.
Fallimento Evergrande, le borse asiatiche sono in rosso
È stata ovvia la reazione delle borse asiatiche al fallimento di una delle società più grandi nel settore. La Borsa di Tokyo ha aperto in calo di quasi 1 punto percentuale, mentre la Borsa di Hong Kong ha ceduto lo 0.64% assestandosi a quota 18.208,88 punti. Rimane da capire la reazione da parte delle borse europee e internazionali. I timori per un contraccolpo all’interno di un settore fortemente in debito, potrebbe portare in negativo tutti i principali indici.
Nelle scorse ore, peraltro, Joe Biden aveva lanciato un avvertimento rispetto ad rallentamento sensibile dell’economia cinese. Il Presidente americano aveva parlato di “bomba ad orologeria” che stava per scattare. Ora si è capito l’effettivo motivo. Si attendono reazioni nuove anche da parte della Casa Bianca.