Servizio civile ambientale: la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale ha pubblicato un avviso all’interno del proprio sito web ufficiale, mediante il quale ha comunicato che i programmi di intervento di servizio civile ambientale relativi all’anno in corso devono essere presentati necessariamente entro le ore 14:00 del 29 settembre 2023.

Questi programmi di intervento, nello specifico, danno attuazione alle disposizioni che sono contenute all’interno del Programma quadro del “Servizio Civile Ambientale” e prevedono il lavoro di circa 2.200 operatori volontari.

Per quanto riguarda le modalità che sono previste per la presentazione dei programmi di intervento e dei relativi progetti, invece, bisogna seguire le istruzioni che sono state fornite dalla precedente circolare del 31 gennaio 2023, recante “Disposizioni per la redazione e la presentazione dei programmi di intervento di servizio civile universale – Criteri e modalità di valutazione”, che è stata pubblicata da parte del Capo del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale.

Senza indugiare ulteriormente, quindi, andiamo subito a vedere insieme cosa si fa nel servizio civile ambientale ed, in particolare:

  • che cosa prevedono i programmi di intervento e i progetti finalizzati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica;
  • come aderire al programma.

Servizio civile ambientale: cosa si fa? Ecco che cosa prevedono i programmi di intervento e i progetti finalizzati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica

Con la pubblicazione del decreto del 6 agosto 2021 da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, sono stati definiti quelli che sono i criteri e le modalità di attuazione del servizio civile ambientale, il quale rientra nel c.d. Programma quadro del “Servizio Civile Ambientale”.

A tal proposito, il servizio civile in questione consente di mettere i giovani nelle condizioni di poter affrontare le sfide che sono legate a:

Per proteggere il patrimonio ambientale e per fornire un’educazione ambientale, dunque, i giovani operatori volontari devono svolgere un percorso di crescita e formazione con l’obiettivo di diventare più consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri nei confronti degli altri.

In particolare, le azioni del programma hanno lo scopo di:

  • preparare i giovani ad affrontare le sfide ambientali e cogliere le opportunità della rivoluzione verde e della transizione ecologica;
  • trasformare le conoscenze dei giovani sulle tematiche ambientali in “competenze verdi” utili a migliorarne l’occupabilità nei nuovi ambiti della ripresa economica connessi a tali tematiche;
  • sostenere, attraverso il “Servizio civile ambientale”, la formazione dei più giovani, a partire dalle giovani donne, nelle discipline scientifico-tecnologiche necessarie per l’innovazione della società (nelle materie STEM (Science, Technology, Engineering e Math) e STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics);
  • favorire una maggiore consapevolezza dei temi ambientali e suscitare l’impegno alla tutela dell’ambiente a partire dalle giovani generazioni mediante iniziative di tutela e promozione ambientale che vedono la partecipazione attiva e consapevole dei giovani;
  • impiegare i giovani in attività di educazione ambientale e di educazione allo sviluppo sostenibile rivolte alla popolazione e alle scuole e in percorsi di diffusione della conoscenza e di buone pratiche ecologiche finalizzati a ottenere comportamenti virtuosi e stili di vita sostenibili;
  • organizzare l’impegno dei giovani in attività di difesa dell’ambiente e di promozione dello sviluppo sostenibile nonché in azioni in grado di contribuire alla diffusione di modelli di produzione e di consumo sostenibili, anche con riferimento all’economia circolare, alla sostenibilità alimentare e alla lotta agli sprechi alimentari;
  • coinvolgere i giovani nel sistema della cooperazione ambientale nel rispetto dei principi generali della cooperazione allo sviluppo;
  • diffondere un approccio consapevole alla sostenibilità e alla interconnessione tra la dimensione ambientale e quella sociale ed economica.

Come aderire al programma?

Come abbiamo specificato anche durante il corso del precedente paragrafo, i giovani che intendono diventare degli operatori volontari nell’ambito del servizio civile ambientale devono necessariamente seguire un percorso di formazione.

Coloro che partecipano ai progetti, infatti, dovranno svolgere un percorso di formazione a distanza, organizzato dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale e dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.