In Italia sta per riprendere la campagna vaccini anti-Covid per la stagione 2023-2024. Nel nostro Paese non c’è più l’obbligo di vaccinarsi, ma per alcune categorie di persone è fortemente raccomandato. Si tratta di categorie vulnerabili, le più fragili, e anche le più bersagliate finora dal Covid.
Campagna vaccinale anti-Covid 2023-2024: ci siamo, mentre i casi aumentano
Nonostante ci troviamo in piena estate, il numero di casi di infezione da Covid-19 sta registrando un incremento significativo. Ciò solleva preoccupazioni riguardo alla possibilità che, con l’arrivo della stagione fredda, il virus possa diffondersi ulteriormente.
Tra il 4 e il 10 agosto, infatti, è stato registrato un aumento preoccupante delle infezioni. In particolare, la variante EG-5 sta diventando predominante a livello globale. Questo, insieme alla capacità del virus di mutare, rende essenziale la continua evoluzione delle strategie di vaccinazione e la necessità di vaccini aggiornati.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha esortato tutti a rimanere vigili. Anche se alcune delle restrizioni legate alla pandemia, come l’isolamento in caso di test positivo, sono state revocate, la battaglia contro il Covid-19 è ancora nel vivo. Le autorità sanitarie si stanno quindi concentrando su come proteggere le categorie più vulnerabili e ridurre al minimo i casi gravi, i ricoveri e le morti.
Campagna vaccini anti-Covid 2023-2024: come funziona
In previsione della prossima stagione invernale, sono già in corso i preparativi per una campagna nazionale di vaccinazione anti Covid-19. Questa campagna integrerà una nuova formulazione di vaccini, basata sia su tecnologia mRNA che proteica, denominata “formulazione monovalente XBB 1.5“. La sua approvazione da parte delle autorità regolatorie, Ema e Aifa, è attesa entro la fine dell’estate o l’inizio dell’autunno, con dosi che dovrebbero essere disponibili a partire da ottobre.
L’intento primario di questa campagna è duplice:
- Proteggere le categorie più a rischio, tra cui gli anziani, le donne in gravidanza e gli operatori sanitari.
- Offrire una dose di richiamo, con un intervallo di efficacia di 12 mesi, alle persone che hanno già completato il ciclo di vaccinazione.
Raccomandazioni per la vaccinazione
Come anticipato, secondo le ultime linee guida, i nuovi vaccini saranno adattati specificamente per la variante XBB 1.5 e saranno disponibili per la co-somministrazione con altri vaccini, come il vaccino antinfluenzale. I professionisti sanitari, quindi, avranno la responsabilità di monitorare e segnalare tempestivamente qualsiasi potenziale reazione avversa attraverso il sistema di farmacovigilanza dell’Aifa.
Come si legge nella circolare del Ministero della Salute, “una volta disponibili, i vaccini monovalenti adattati alla variante XBB 1.5 potranno essere usati nel rispetto delle condizioni contenute nei Rcp e fornite nelle fasi autorizzative”. Per quanto riguarda i tempi di somministrazione, la dose di richiamo dovrà essere effettuata a distanza di almeno 3 mesi dall’ultima dose somministrata (o dall’ultima infezione diagnosticata).
Campagna vaccini anti-Covid 2023-2024: a chi è consigliato mettersi in fila?
La nuova campagna vaccinale mette l’accento su determinate categorie di individui a cui la vaccinazione è fortemente consigliata:
- Over 60 e anziani in generale.
- Donne in stato di gravidanza.
- Persone con condizioni di salute fragili, elencate in un dettagliato catalogo di patologie.
- Operatori sanitari.
- Persone che assistono individui fragili.
Misure preventive ancora efficaci
Anche se alcune restrizioni sono state revocate, le raccomandazioni basilari per la prevenzione delle infezioni rimangono valide. Lavarsi le mani regolarmente, indossare maschere in luoghi affollati o in presenza di persone fragili e auto-isolarsi in caso di sintomi sono tutte azioni che contribuiscono a proteggere la collettività.
Mentre ci prepariamo per la prossima stagione invernale, è fondamentale che tutti siano informati e pronti a prendere le necessarie precauzioni. La campagna vaccinale 2023-2024 rappresenta un passo fondamentale in questa direzione, ma la responsabilità di proteggere noi stessi e gli altri rimane un impegno collettivo.