Con le elezioni europee del 2024 alle porte, l’atmosfera politica si surriscalda. Uno dei protagonisti principali di questo dibattito è Antonio Tajani, leader di Forza Italia e Ministro degli Esteri, che ha recentemente preso una posizione forte e decisa contro l’estrema destra e in particolare riguardo alle possibili alleanze del centrodestra in Europa.
Antonio Tajani e le polemiche sull’estrema destra di AfD
Durante il suo intervento a La Versiliana, Tajani ha messo in chiaro la sua visione sulle possibili coalizioni, escludendo categoricamente qualsiasi tipo di intesa con Marine Le Pen e il partito tedesco Alternative für Deutschland (AfD). Questa posizione decisa nasce da alcune affermazioni fatte Bjoerne Hoecke di AfD sulle tematiche di inclusione, che non hanno trovato accordo con la visione di Tajani.
Hoecke, infatti, suggerisce che gli studenti con disabilità dovrebbero essere separati dagli altri, una posizione che ha sollevato molte critiche.
Tajani non ha nascosto il suo disgusto verso queste dichiarazioni, sottolineando come queste affermazioni siano in contrasto con i valori di inclusione e integrazione. Ha inoltre definito la posizione di AfD come “vergognosa” e ha rifiutato categoricamente ogni possibilità di alleanza con un partito che porta avanti tali idee.
Non farò mai un accordo con Alternative für Deutschland se dicono che un bambino disabile deve essere messo ai margini e collocato da solo in una classe: è una vergogna e mi fa schifo. Perciò dico che nessuno farà mai accordi con questi signori, e nemmeno con la Le Pen che è contro l’Europa e vuole uscire dalla Nato.
L’obiettivo principale di Tajani, come emerge dalle sue dichiarazioni, sembra essere la creazione di un fronte unito tra i Popolari, i Conservatori e i Liberali, come alternativa agli estremismi e per garantire una leadership equilibrata e centrata per l’Europa.
Le posizioni all’interno del centrodestra: Salvini, Meloni, Tajani e l’estrema destra
Dal canto suo, Matteo Salvini ha chiarito la sua posizione, sottolineando la sua intenzione di mantenere la collaborazione con Marine Le Pen. Giorgia Meloni, infine, è aperta a collaborazioni con leader come Marine Le Pen, pur mantenendo una posizione cauta su altre alleanze europee.
La posizione di Tajani però è netta, come ha ribadito lui stesso più volte, evidenziando anche una crepa formatasi tra Lega e Forza Italia.
Io ho sconfitto due volte i Socialisti. La prima volta fu quando mi sono candidato a presidente del Parlamento europeo e sono stato eletto con questa maggioranza. Salvini non mi votò perché disse che io e il candidato socialista eravamo uguale, ma si è trattata di una libera scelta e non serbo rancore. Bloccai poi l’elezione di Timmermans. Non metto veti nei riguardi di nessuno, ma certe posizioni mi fanno schifo.
Antonio Tajani non ha mai amato creare crisi o rotture nelle coalizioni e nei partiti di cui è membro. La sua sembra essere una netta presa di posizione contro certe situazioni, che potrebbero però influire il corso della coalizione di centrodestra, per ora stabile nei sondaggi politici e consolidata al comando da settembre 2022, se alle europee Lega, FdI e FI dovessero prendere strade differenti.
La differenza tra Italia ed Europa nelle alleanze per le elezioni europee 2024
Tajani ha sottolineato che, a livello europeo, non esistono le stesse distinzioni di partito che si trovano a livello nazionale in Italia. Ha ricordato che in Europa, le forze politiche sono rappresentate da grandi blocchi. Tajani e Forza Italia, ad esempio, fanno parte del Partito Popolare europeo, mentre altri partiti italiani si trovano in coalizioni diverse.
Le dichiarazioni di Tajani non solo delineano la sua visione personale sul futuro dell’Europa, ma riflettono anche un panorama politico in continuo movimento, alla vigilia delle elezioni europee, con rischi di rottura interni (in Italia) che potrebbero riflettersi all’esterno (Europa), proprio a causa di questi differenti margini nelle alleanze. La chiave, suggerisce Tajani, potrebbe risiedere nella capacità dei partiti di trovare un terreno comune e di lavorare insieme per il bene comune.
Rischio rottura nel centrodestra?
Il Governo Meloni si è distinto per la sua coesione tra gli alleati, portando avanti una legislatura in cui la collaborazione tra le parti è stata il filo conduttore. Tuttavia, come in ogni collaborazione, ci sono stati momenti di divergenze. Il vicepremier Antonio Tajani, rappresentante di Forza Italia, ha spesso messo in evidenza la sua visione distinta su alcune questioni chiave.
Uno dei temi più discussi recentemente è la proposta di tassazione sugli extraprofitti delle banche. Sebbene la Premier Meloni abbia sostenuto questa mossa, Tajani ha espresso preoccupazioni sul suo impatto, soprattutto per gli istituti bancari più piccoli e locali. Sottolineando l’importanza di proteggere sia il sistema bancario sia i consumatori, Tajani ha proposto una serie di emendamenti per affinare la proposta ed espresso parecchie perplessità.
Ritengo che in un momento di crisi sia giusto chiedere un aiuto alle banche per sostenere famiglie e imprese. Ho criticato le modalità e il testo ha bisogno di essere modificato in Parlamento. Dobbiamo prestare attenzione a come ci si muove, non dobbiamo dare l’idea di patrimoniali, né mettere in difficoltà il sistema bancario. Io avrei preso questa decisione venerdì, a borse chiuse e invece abbiamo perso 10 miliardi di euro in Borsa.
In particolare, sulla tassa sugli extraprofitti bancari, Tajani ha aggiunto:
Si devono escludere dalla tassa le banche territoriali, le banche più piccole, gli istituti di credito cooperativo e le banche popolari, perché gravare su questi istituti rischierebbe di mettere in serie difficoltà anche i consumatori, i clienti e i soci delle banche del territorio.
Sanità e pensioni, altro punto cruciale
Oltre alla questione fiscale, la sanità è un altro settore che ha attirato l’attenzione di Tajani. Riconoscendo l’importanza di supportare il settore sanitario, Tajani propone di alleggerire il carico fiscale per medici e infermieri, e di aumentare il numero di studenti in medicina. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di garantire pensioni dignitose, con l’obiettivo di raggiungere una pensione minima di 1.000 euro al mese.