È Francina Armengol la nuova presidente del Congresso dei deputati, la camera bassa del Parlamento spagnolo. Ex governatrice delle Isole Baleari, la 52enne esponente del Partito socialista ha ottenuto 178 voti sui 350 totali. Determinante, tra gli altri, il sostegno dei sette deputati del partito secessionista catalano Junts per Catalunya. È lo stesso di Carles Puigdemont, che si trova ancora in Belgio per sfuggire all’arresto dopo il referendum illegale sull’indipendenza della Catalogna del 2017.
Spagna, con l’elezione di Armengol al Congresso Sanchez guarda con ottimismo alla formazione di una maggioranza solida
Sorride di riflesso il premier Pedro Sanchez, che proprio con l’appoggio della forza indipendentista di centrodestra potrebbe comporre una maggioranza a tre settimane di distanza dalle elezioni politiche del 23 luglio. Consultazioni in cui lo stesso Sanchez era riuscito a bloccare l’avanzata di conservatori e destra neofranchista, ma con pochissime prospettive sulla formazione del prossimo governo.
Gli equilibri restano fragilissimi. Lo dimostra la seduta inaugurale odierna, a cui progressisti, da una parte, e conservatori più estrema destra, dall’altra, si presentavano con 171 voti ciascuno per l’elezione del presidente del Congresso. Quota della maggioranza assoluta è 176. Fuori dai due grandi blocchi, lo stesso Junts e Coalizione Canaria che conta un solo parlamentare.
Riuscita l’opera di ricucitura tra Sanchez e le forze indipendentiste
Nel frattempo, l’apertura di Sanchez agli indipendentisti (non solo catalani) resta più che evidente, in considerazione delle posizioni del premier sul multilinguismo. La stessa Armengol è stata appunto a capo di una regione autonoma come le Baleari.
I prossimi giorni si prospettano comunque caldissimi.
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