Si cercano colpevoli, il carburante alla pompa è in un vortice di rialzo dei prezzi da almeno 16 giorni, cioè da quando è entrato in vigore la nuova azione di regolamentazione per fermare il caro benzina.
Caro benzina è scontro sulle accise
Il ministro Urso ha difeso l’operato del governo prendendo spunto da una considerazione che mette in confronto il prezzo italiano con quello in Francia e in Germania.
“Abbiamo fatto meglio degli altri, senza le accise la benzina da noi costa meno“
Considerazione poco comprensibile, il prezzo resta quello che si paga alla pompa, senza freni da settimane, calcolarlo senza accise è un mera affermazione di facciata.
Non possiamo essere ipocriti: le accise non si possono toccare. Il governo incasserà quasi 2 miliardi da questo aumento di agosto, alle accise non si può rinunciare.
Nella realtà nessuna delle azioni del governo è riuscita a fermare questa ascesa, anzi si è manifestata proprio quella preoccupazione che avevamo analizzato in occasione dell’entrata in vigore del prezzo medio.
Qualcosa di buono c’è, il nuovo sistema regolatorio non era certo la soluzione definitiva, ma proprio l’esposizione del prezzo medio ha evidenziato come gli aumenti siano sistematici e non immediatamente spiegabili con dinamiche classiche di mercato.
Anche tra gli operatori c’è un rimbalzo di colpe mentre i gestori puntano il dito sull’aumento delle royalties della distribuzione, in Italia non sono molti i players. I distributori, Eni e IP detengono gran parte del mercato italiano, si affrettano a dare la colpa alle oscillazioni internazionali.
Controlli e preoccupazioni del Codacons
Il Codacons ha fatto sapere in una nota di aver aperto esposti in 104 procure. Sui costi dei carburanti nelle ultime settimane sono stati effettuati 1.230 controlli della GdF, riscontrate ben 789 violazioni.
Risultati e azioni comunque rivendicate dalla maggioranza, il prezzo medio infatti, avrebbe “impedito una crescita incontrollata del costo di benzina e diesel a ridosso dell’esodo e del controesodo ferragostano, una dinamica spesso riscontrata in questo periodo dell’anno”. Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Raoul Russo.
Le opposizioni puntano le promesse mancate
Le opposizioni invece sono molto critiche nei riguardi delle azioni messe in campo dal governo Meloni, colpevole di non aver mantenuto nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale.
Il prezzo dei carburanti è alle stelle. In campagna elettorale #Meloni e #Salvini promettevano solennemente il taglio delle accise. Gli interventi fatti dal governo si sono dimostrati sbagliati. Con le bugie non si va da nessuna parte. Servono immediati interventi strutturali pic.twitter.com/37mi9TJ39M
— Stefano Vaccari (@Tetovaccari) August 17, 2023
Lo stesso vale per i 5 Stelle che con la stessa strategia del Pd accusano il governo di aver mentito agli elettori.
“I costi dei carburanti continuano a salire e dal governo nessuna soluzione concreta. Un prevedibile flop esporre i cartelli con il prezzo medio. Intanto a perderci sono ancora e sempre le tasche degli italiani. Dov’è il taglio delle accise promesso quando erano all’opposizione?” Lo scrive su Twitter la vice presidente del Senato Mariolina Castellone (M5s).