Lahaina, città dell’isola di Maui alle Hawaii, è stata colpita da uno dei peggiori incendi della storia degli Stati Uniti, con un bilancio delle vittime che ha raggiunto quota 110 morti. Le autorità dell’arcipelago americano hanno ammesso pubblicamente di non aver utilizzato le sirene di allarme durante la tragedia, scatenando una controversia sulla gestione dell’emergenza.
Hawaii, sono oltre 110 le vittime: autorità usano spiegano perché non hanno usato le sirene
Inizialmente, le sirene di allarme non sono state attivate durante l’incendio che ha raso al suolo parti di Lahaina, provocando l’indignazione dei sopravvissuti e delle comunità locali. Herman Andaya, capo dell’agenzia Ema responsabile della gestione delle crisi alle Hawaii, ha difeso questa scelta spiegando che le sirene “vengono utilizzate principalmente per gli tsunami” e che gli abitanti “sono preparati a rifugiarsi in quota” quando suonano. L’incendio si è sviluppato sulle alture della città, quindi le autorità hanno preferito diffondere avvisi attraverso i mezzi di comunicazione tradizionali e i dispositivi mobili per evitare il panico tra la popolazione.
Tuttavia, l’efficacia di questi avvisi è stata compromessa dalle interruzioni di corrente causate dai forti venti dell’uragano, rendendo difficile raggiungere tutte le persone a rischio. Il governatore delle Hawaii, Josh Green, ha confermato che le sirene rappresentano il segnale di allarme per gli tsunami, ma ha sottolineato la necessità di migliorare la comunicazione e l’evacuazione in caso di altre emergenze, come gli incendi.
Le critiche si sono estese anche al fornitore di energia elettrica Hawaiian Electric, accusato di non aver interrotto la corrente elettrica, contribuendo così all’aumento del rischio di incendi. La rabbia e la frustrazione stanno crescendo tra i sopravvissuti e i parenti delle vittime. Molti hanno espresso il loro sdegno per la mancanza di preparazione e di risposta efficace da parte delle autorità.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato la sua visita alle Hawaii per incontrare i sopravvissuti, i soccorritori e i funzionari, ma è stato criticato da alcuni settori per la sua risposta ritenuta inadeguata e poco sensibile. Nel frattempo, i soccorritori continuano la difficile opera di ricerca tra le macerie di Lahaina, con l’ausilio di cani addestrati e tecnologie avanzate. La fusione del metallo e la completa distruzione di migliaia di abitazioni rendono l’identificazione dei cadaveri un compito complesso e doloroso.