Le forze armate dell’Ucraina hanno dimostrato una maggiore portata d’azione con l’uso dei droni “Sea Baby” nell’attacco a una nave d’assalto russa nel porto navale di Novorossisk, sulla costa orientale del Mar Nero. L’azione, rivendicata direttamente da Hryhorii Maliuk, responsabile dei droni dell’SBU (servizi segreti ucraini), segna un avvertimento diretto a Mosca circa la nuova minaccia rappresentata da questi dispositivi avanzati.
“Sea Baby”, i droni con cui l’Ucraina contesta la superiorità russa sui mari
Il 17 luglio, un video fornito dalla SBU mostra il momento esatto in cui il drone “Sea Baby” rilascia fino a 850 chilogrammi di esplosivo su uno dei pilastri di supporto del ponte di Kherch, causando gravi danni. Fonti interne alla SBU hanno rivelato ulteriori dettagli, inclusi video CCTV che mostrano l’impatto di un drone sulla sezione stradale del ponte e un secondo drone che colpisce la sezione ferroviaria cinque minuti dopo.
Secondo Maliuk, i droni “Sea Baby” sono il risultato di mesi di sviluppo che sono iniziati poco dopo l’invasione russa. Confessa Maliuk:
All’ultima fase della preparazione, non potevamo neppure pensare al sonno o al cibo Eravamo completamente concentrati sull’operazione. Quando è avvenuta l’esplosione, eravamo così felici e ci siamo congratulati l’un l’altro. È stato un momento molto emozionante per tutti noi e per la nostra vittoria, che arriverà sicuramente presto.
Le operazioni dei droni hanno catturato l’attenzione e la curiosità dei partner occidentali dell’Ucraina, ma Maliuk ha chiarito che essi non partecipano direttamente alle operazioni né forniscono attrezzature. Ha inoltre sottolineato che i bersagli colpiti rispettano le leggi ucraine e internazionali.
L’attacco alla nave da guerra russa Gornyak e al petroliere SIG nel Mar Nero ha evidenziato la crescente minaccia per le operazioni navali russe in quella regione, solitamente considerata fuori dalla portata delle forze armate ucraine.
Kiev consolida le avanzate a sud
La guerra su terra, in ogni caso, non si ferma. Dopo la conquista di Urozhaine, le forze armate ucraine hanno ripreso quasi immediatamente ad attaccare l’insediamento successivo, vale a dire Zavitne Bazhania. Tuttavia, anziché attaccare immediatamente le fortificazioni e l’abitato, è probabile che Kiev si concentri prima sull’occupare le alture strategiche attorno al villaggio. Questa tattica, già più volte sperimentata nel corso della controffensiva, sembra utile nell’evitare perdite inutili.
Poco chiare le notizie sulla situazione a Robotino. Il villaggio, contestato da mesi, sembra ora essere in gran parte in mano ucraina. Alcune voci sostengono addirittura che i russi si sarebbero già ritirati.