Renata Scotto, soprano italiano e favorita del Metropolitan Opera, è morta il 16 agosto 2023 a Savona, all’età di 89 anni.
Renata Scotto: causa morte
A confermare la notizia del decesso di Renata Scotto è stato suo figlio Filippo Anselmi, che non ha specificato le cause della morte.
Marito, figli
Renata Scotto, che ha vissuto per lungo tempo negli Stati Uniti, era sposata con il violinista Lorenzo Anselmi, venuto a mancare nel 2011. La coppia ha avuto due figli: Laura e Filippo Anselmi.
Biografia
Al suo meglio, in ruoli come Cio-Cio San di Puccini in “Madama Butterfly” e Mimì in “La Bohème”, Violetta di Verdi in “La Traviata” e “Norma” di Bellini, Renata Scotto ha raggiunto un’intensità drammatica che ha elettrizzato il pubblico e suscitato le più alte lodi dei suoi colleghi star dell’opera.
“Renata è quanto di più vicino abbia mai lavorato con una vera attrice cantante”, ha detto il tenore Plácido Domingo al New York Times Magazine nel 1978: “C’è un’enfasi, un sentimento che mette dietro ogni parola che interpreta”.
Il carisma e la presenza scenica di Renata Scotto hanno fatto sì che i critici trascurassero i suoi difetti: “La sua voce può essere un po’ dura e raramente riesce a superare un’aria senza qualche tipo di difetto vocale, ma la cosa importante è che quando canta, una mente sensibile è al lavoro e una personalità potente emerge”, scrisse il capo critico musicale dello York Times, Harold C. Schonberg, in una recensione di un recital alla Carnegie Hall nel 1973.
Scotto ha regnato a lungo come uno dei soprani più popolari al Metropolitan Opera. Tra il 1965 e il 1987, ha tenuto più di 300 spettacoli in 26 ruoli al Met. Le sue apparizioni sul palcoscenico si sono poi ridotte fino al suo ritiro nel 2002.
Armata di fiducia in se stessa, la soprano si è scontrata con i giganti del mondo dell’opera, tra cui i direttori generali della Scala di Milano e del Metropolitan Opera e rinomati direttori d’orchestra che hanno contestato le sue interpretazioni. “Nell’opera, il cantante viene prima di tutto”, ha detto Renata in un’intervista del 1972 con The Times: “Molte volte ho avuto discussioni, a volte litigi, e vinco sempre”.