In un’estate segnata da un caro carburante senza precedenti, mentre i prezzi della benzina raggiungono vette incredibili, lo Stato sembra invece fare il pieno di guadagni grazie a un’inaspettata entrata economica grazie alle vacanze. Tra l’esodo e il controesodo estivo, il governo italiano incasserebbe ben “2,27 miliardi di euro” tra accise e IVA grazie ai rincari della benzina.
Caro benzina fuori controllo per le vacanze: perché lo Stato non interviene?
Secondo le stime elaborate da Assoutenti, un’associazione dedicata alla tutela dei consumatori, la tassazione sui carburanti rappresenta una miniera d’oro per le casse statali. Si calcola che sulla base di “15 milioni di autovetture benzina-gasolio” in circolazione sulle autostrade e considerando una media di “3 pieni” per gli spostamenti e il ritorno, lo Stato incasserebbe un totale di “2.275.875.000 euro”. Questa cifra si suddivide tra le tasse sulla benzina e il gasolio, con 1.513.125.000 euroa titolo di accise e 762.750.000 euro a titolo di IVA.
Il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, ha sollevato dubbi sulla validità dei nuovi cartelloni con i prezzi medi, evidenziando la discrepanza tra le cifre reali e quelle presentate ai consumatori. Questo fenomeno mette ancora più in luce l’entità dei guadagni statali ottenuti grazie ai rincari, lasciando gli automobilisti a chiedersi se i prezzi siano giustificati o se si tratti di una strategia economica sfruttata a loro svantaggio.
La situazione si è fatta ancora più critica lungo l’autostrada A8 Varese-Milano, dove è emerso un distributore che pratica prezzi elevatissimi. Secondo Assoutenti, il prezzo di “2,722 euro al litro” è stato definito addirittura “astronomico”. Truzzi ha dichiarato:
Per un pieno ad un’auto media, vuol dire spendere ben 136,1 euro. Il distributore in questione applica prezzi più alti del 35% rispetto alla media autostradale-
Questo ha spinto l’associazione a chiedere l’intervento della Guardia di Finanza per indagare su questa pratica.
Mentre gli automobilisti si trovano a fare i conti con questi costi crescenti, la controversia sui guadagni dello Stato attraverso la tassazione dei carburanti continua a crescere. Nonostante l’introduzione del meccanismo del “prezzo medio” da parte del governo per limitare i rincari, la realtà sembra dimostrare che la corsa al rialzo non accenna a fermarsi. In questo contesto, Assoutenti rappresenta la voce dei consumatori che chiedono maggiore chiarezza e azioni concrete per proteggere le tasche degli automobilisti.
Il Mimit replica: “Non è vero che i prezzi della benzina sono fuori controllo”
A stretto giro è arrivata anche la replica del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha parlato di prezzi in linea con il mercato europeo:
In riferimento alle recenti dichiarazioni relative al costo dei carburanti alla pompa, si precisa che il prezzo industriale della benzina, depurato dalle accise, è inferiore rispetto ad altri Paesi europei, come Francia, Spagna e Germania. Il prezzo alla pompa è, oggi rispetto alla giornata di ieri, sostanzialmente stabile e maggiore di 0,02-0,04 euro rispetto alla rilevazione di domenica. Si nota quindi un rallentamento del trend degli aumenti, dovuti alla crescita delle quotazioni internazionali, che si erano osservati nell’ultimo mese, a dimostrazione di come sia stata efficace in questi mesi l’azione del monitoraggio del Mimit e, a partire dal mese di agosto, lo strumento dell’esposizione del prezzo medio regionale che consente ai consumatori di scegliere dove rifornirsi, in trasparenza e consapevolezza.
Quindi, il passaggio finale in cui si fa riferimento anche all’oscillazione del prezzo, così come la quotazione internazionale del gasolio:
Le quotazioni internazionali medie della scorsa scorsa settimana mostrano, rispetto al mese precedente, aumenti analoghi a quelli del prezzo alla pompa. In particolare: – la quotazione internazionale del gasolio mostra un aumento di circa 12 centesimi rispetto a quattro settimane prima (nello stesso periodo il prezzo alla pompa è aumentato di circa 10 centesimi); – la quotazione internazionale della benzina mostra un aumento di circa 6 centesimi rispetto a quattro settimane prima (nello stesso periodo il prezzo alla pompa è aumentato di circa 7 centesimi). Insomma: è falso quanto affermano alcuni esponenti politici che il prezzo di benzina e gasolio sia fuori controllo, anzi è vero il contrario: l’Italia ha fatto meglio di altri Paesi europei. Peraltro, appare davvero strano che se la prendano con una misura risultata pienamente efficace che ha consentito, in un sistema di mercato, di contrastare la speculazione, dando piena trasparenza e quindi consapevolezza e capacità di scelta al consumatore. Sono contrari anche alla trasparenza?