Il concetto di lavoro è mutato. Ora, con un computer e uno smartphone, molte persone hanno scoperto che possono operare da qualunque luogo, trascendendo i confinamenti di uno spazio fisico. Questa flessibilità ha dato vita alla tendenza crescente del nomadismo digitale, abbracciata da molte nazioni e sostenuta da servizi di smart working. Ecco quali sono le mete preferite all’estero da chi lavora da remoto.

Smart working e mete preferite: innanzitutto, chi è e cosa fa un nomade digitale

Diventare un nomade digitale, però, non significa soltanto viaggiare. Significa adattare il proprio mestiere a un nuovo stile di vita. I nomadi digitali devono trovare un equilibrio tra lavoro e viaggio, scegliendo destinazioni che supportino e arricchiscano il loro modo di vivere e operare. Si tratta piuttosto di un approccio a determinate professioni. E non è semplicemente un trend, ma una risposta alle esigenze di una società sempre più connessa, dove lo smart working è diventato una realtà consolidata.

Dopo l’irruzione del Covid-19, la trasformazione digitale del lavoro ha preso piede, generando una comunità globale di lavoratori da remoto. Questo ha spinto molti paesi a fornire infrastrutture dedicate, come spazi di co-working, per attrarre questi nuovi lavoratori.

Le mete preferite da chi fa smart working

Con oltre 35 milioni di persone che si identificano come nomadi digitali, alcune destinazioni si sono affermate come luoghi di riferimento. Secondo una recente ricerca di Kayak (ovvero, l’Indice Viaggi e Lavoro sugli Stati più accessibili e attraenti per i nomadi digitali 2022), le nazioni che attirano maggiormente questa categoria risultano le seguenti:

  • Portogallo: politicamente stabile, è caratterizzato da un clima piacevole e da una politica fiscale vantaggiosa;
  • Estonia: conosciuta per il suo programma e-Residency, che promuove un ambiente imprenditoriale digitale. Secondo questo programma, i cittadini non residenti possono avere un’identità digitale emessa dall’Estonia, similare a quella dei cittadini estoni sul proprio documento d’identità.
  • Spagna: in particolare le affascinanti e suggestive isole Canarie, meta prediletta di molti smart workers. Offre numerosi spazi di co-working, una connessione che non perde lucidità e un’atmosfera rilassante.
  • Romania: è molto economica ed è particolarmente adatta al lavoro da remoto, tuttavia il clima non è dei migliori, soprattutto in inverno, quando il clima si fa rigido.

Oltre ai Paesi sopraccitati, ci sono anche altri Paesi molto amati da chi fa smart working e tra questi possiamo considerare la Repubblica Ceca e Malta, che propongono una combinazione vincente di vantaggi economici, ambienti stimolanti e servizi avanzati.

Fuori dai confini europei, la porzione di mondo che affascina di più gli smart workers è il Centro America, in particolare Costa Rica e Panama, che stanno emergendo come hotspot ideali per i nomadi digitali, offrendo vantaggi considerevoli come il basso costo della vita, attrazioni naturali e una comunità accogliente.

Smart working: mete preferite in Italia

Anche l’Italia può essere una meta ambita da chi fa smart working: in questo caso, lo spostamento sarà certamente meno traumatico. Secondo Nomad List, la città italiana migliore dove lavorare da remoto è Bologna, seguita da Bari, sicuramente città più economica delle altre che si trovano nella top ten. Tra queste troviamo anche Genova, Padova, Firenze, Trento, Palermo, Avellino e Treviso.

Coverflex ha invece fatto una panoramica delle migliori isole dove fare smart working: tra queste troviamo Tenerife, ovvero uno dei posti preferiti da chi si reca in Spagna e nelle già citate isole Canarie, ma tra le isole adorate dagli smart workers ce n’è una che batte bandiera italiana: si tratta dell’Isola d’Elba, che negli ultimi anni ha conosciuto una interessante evoluzione in tal senso.

Come adottare uno stile di vita da nomade digitale

Essere un nomade digitale nell’Unione Europea è relativamente semplice grazie agli accordi tra i paesi membri. Ma attenzione alle sfide: alcune professioni potrebbero non essere adatte a questo stile di vita, e potrebbero sorgere questioni fiscali se si guadagna all’estero. È essenziale informarsi sui dettagli legali e fiscali quando si decide di diventare un nomade digitale.

L’Italia presenta comunque una comunità folta e unica di nomadi digitali. Secondo un recente studio, la maggior parte dei nomadi digitali italiani è giovane, con una formazione in Comunicazione e Marketing. Essi tendono a preferire località pittoresche come destinazioni di mare o città d’arte, anche se la durata del soggiorno tende ad essere breve.