Nella serata di ieri, la furia della guerra si è concentrata sulla parte orientale dell’Ucraina, precisamente del Donetsk: diversi attacchi da Mosca hanno causato durante la notte la morte di 2 persone e il ferimento di altre 5.
A rendere noto l’accaduto, ci pensa un post su Facebook dell’ufficio del procuratore regionale, che in tempo reale tiene aggiornata la cittadinanza sugli sviluppi del conflitto nella zona. Nel messaggio, sono riportate le specifiche delle vittime: si tratta di due uomini, uno di 45 e l’altro di 70 anni, uccisi dai proiettili russi che hanno raggiunto le loro case.
Così spiega l’aggiornamento:
Il 15 agosto 2023, le truppe russe hanno colpito gli insediamenti nei distretti di Kramatorsk e Bakhmut. Intorno alle 08:30 gli occupanti hanno attaccato il villaggio della città settentrionale di Toretska con l’uso di bombe aeree FAB-250, a seguito delle quali sono rimasti feriti due residenti locali: un uomo di 52 anni che si trovava nel cortile di una casa e il suo vicino di 78 anni. Poche ore dopo, i russi hanno sparato con l’artiglieria contro la città di Siversk e il villaggio di Yampoli. Due uomini, di 45 e 70 anni, sono morti quando i proiettili hanno colpito le loro case. Inoltre, tre donne sono rimaste ferite.
Guerra, l’Ucraina risponde agli attacchi a Donetsk: droni sul Kalouga, ma la Russia li abbatte
Dopo i feroci attacchi di ieri notte contro il Donetsk, il Cremlino si è dovuto occupare della risposta Ucraina. I vertici di Mosca hanno infatti reso noto di aver abbattuto tre droni di Kiev nella regione del Kalouga, a sudovest rispetto alla Capitale.
Il tentativo ucraino si sarebbe dunque risolto in un nulla di fatto: il Ministero della Difesa russo ha chiarito che l’attacco aereo non ha provocato alcun danno a cose o persone.
La via del grano: l’Ucraina cerca alternative per l’esportazione
Il secco “no” della Russia al rinnovo dell’accordo sul grano, che a suo tempo aveva scandalizzato la comunità internazionale, è ormai chiaramente irreversibile. È dunque tempo per l’Ucraina di cercare vie alternative al Mar Nero per esportare il suo prezioso grano.
Secondo il Ministro delle Infrastrutture di Kiev, Oleksandr Kubrakov, è necessario concentrarsi nel passaggio delle navi attraverso i canali, di cui via aumentata la capacità. Così, sempre secondo il Ministro, è importante allargare il canale di Sulina e organizzare aree aggiuntive per effettuare il trasbordo della merce presso il porto di Costanza, in Romania.
Kiev si starebbe inoltre già muovendo per includere la porzione ucraina del Danubio nelle mappe della rete transeuropea delle vie navigabili interne. Infine, la collaborazione tra Ucraina e Romania punta a creare nuovi snodi stradali per il trasporto del grano.
I porti sul Danubio sono, da quando la Russia ha fatto un passo indietro dall’accordo sul grano, la via principale delle esportazioni: la loro importanza è stata sottolineata dal recente attacco russo al porto di Izmail, che ha causato un’impennata dei prezzi dei cereali in tutto il globo. Non rimane che attendere gli sviluppi delle prossime settimane. C’è una crisi alimentare da dover risolvere.