Pensioni, dall’assegno di invalidità all’Ape sociale: ecco come fare
Pensioni, quando e come passare dall’assegno di invalidità civile al prepensionamento con l’Ape sociale, l’anticipo pensionistico che consente di uscire dal lavoro dall’età di 63 anni unitamente a un quantitativo di contributi minimo di 30 anni. Chi percepisce l’assegno di invalidità e compia l’età di 63 anni, ricorrendone le altre condizioni, può passare all’Ape sociale. In tal caso, quindi, il contribuente dovrebbe smettere di lavorare accettando il nuovo trattamento dell’Inps.
Uno dei canali dell’Ape sociale è proprio quello dell’invalidità. Si può accedere al prepensionamento a 63 anni e un’invalidità di almeno il 74 per cento, che dovrà essere accertata dalle commissioni per la qualificazione dell’invalidità civile.
Pensioni, dall’assegno di invalidità all’Ape sociale: ecco come fare
Passare dall’assegno di invalidità civile alle pensioni Ape sociale si può, ricorrendone i requisiti richiesti dalla misura che consente di uscire dal lavoro in anticipo a 63 anni di età. Un contribuente che abbia compiuto questa età e che abbia oltre 30 anni di contributi versati, in presenza di un’invalidità civile di almeno il 74 per cento (ad esempio, il 75 per cento), già percettore di assegno Inps di invalidità, può presentare domanda per l’Ape sociale.
Infatti, la misura di pensione anticipata spetta a 63 anni con almeno 30 anni di anzianità contributiva e, tra i vari canali ai quali indirizzare il contribuente, quello dell’invalidità rappresenta sicuramente un accesso percorribile.
Pensioni invalidità Ape sociale, come e quando presentare domanda
I lavoratori che rientrino in queste condizioni, possono presentare domanda all’Istituto di previdenza per andare in pensione anticipata con l’Ape sociale. Tra i requisiti richiesti vi è anche quello della necessaria residenza in Italia. La richiesta dell’anticipo pensionistico presuppone che il contribuente abbia cessato il lavoro, anche quello da dipendente. Per presentare domanda è necessario prestare attenzione alle date di scadenza. L’ultima, in ordine di tempo, è passata lo scorso 15 luglio, la prossima domanda scade alla fine del mese di novembre ma è soggetta alla verifica delle risorse rimanenti per l’anno in corso.
L’Inps prevede l’invio di una doppia domanda di pensione con l’Ape sociale. La prima domanda serve ad accertare la sussistenza dei requisiti richiesti dalla misura previdenziale. La seconda domanda, una volta accertati i parametri della prima, rappresenta l’istanza di pensione vera e propria.
Pensione a 63 anni, quali canali di uscita anticipata?
Le pensioni anticipate con l’Ape sociale rappresentano un canale variegato di uscita. Infatti, oltre all’invalidità, si può accedere anche se si è disoccupati o ci si prenda cura di un familiare bisognosi di assistenza. Inoltre, c’è la possibilità di verificare se il proprio lavoro rientri in una delle 23 categorie di lavori faticosi e gravosi. Le categorie sono state ampliate di numero dal governo di Mario Draghi. In tal caso, è necessario verificare dal codice Ateco dell’Istat se il proprio lavoro è compreso nella categoria lavorativa più simile.
Uscita anticipata con lavori faticosi e gravosi
Ad esempio, la categoria dei lavoratori edili comprende i dipendenti delle imprese edili e affini (codice Ateco 6.3.2.1.2) e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in terracotta e ceramica (codice Ateco 7.2.3.3). Per l’uscita come lavoratori gravosi gli anni di contributi richiesti sono pari a 36 (gli edili, eccezionalmente, 32 anni).
Per la verifica del codice Ateco necessario per l’inquadramento nei lavori gravosi e faticosi, il datore di lavoro deve presentare domanda all’Inps con compilazione del modello AP 116.