Pensioni, ecco come trattare la questione della riunione dei contributi e considerare il cumulo più conveniente della ricongiunzione per l’uscita anticipata. Il caso è quello di un lavoratore autonomo che, dopo oltre 35 anni di contributi versati nella gestione Inps degli artigiani, chiude la propria attività per andare a lavorare in un ente locale della Pubblica amministrazione.
A tal proposito, gli oltre tre decenni di contributi versati da lavoratore autonomo devono essere riuniti con i versamenti del nuovo lavoro come dipendente del pubblico impiego. Tuttavia, c’è da considerare che la ricongiunzione dei contributi comporta l’esborso di una certa somma, mentre il cumulo dei contributi avviene a titolo gratuito. Ecco qual è la scelta dell’istituto più conveniente, quando presentare domanda di unione dei contributi e qual è la formula di pensione più conveniente per il lavoratore.
Pensioni, quando il cumulo dei contributi è più conveniente della ricongiunzione per l’uscita anticipata?
Molta attenzione deve essere posta per la riunione dei contributi ai fini dell’andata in pensione. In particolare, si può utilizzare il canale della ricongiunzione dei contributi presso l’Istituto di previdenza, oppure il cumulo dei versamenti che, dal 2017, consente di attivare una scorciatoia anche per la pensione anticipata. Il caso è quello di un ex lavoratore autonomo artigiano che, a 10 anni dalla pensione di vecchiaia, chiuda la propria attività per lavorare nella Pubblica amministrazione. Avendo già versato più di 35 anni di contributi, questi dovranno passare alla gestione Inps dei lavoratori dipendenti.
Con la ricongiunzione dei contributi, che si può attuare da qualsiasi gestione previdenziale, si otterrà una pensione futura unica. L’istanza deve comprendere tutti i periodi di contribuzione – obbligatoria, volontaria, figurativa e riscattata – che il richiedere ha maturato in non meno di due gestioni previdenziali fino al momento di presentazione della domanda. L’istituto della ricongiunzione – che comporta il pagamento di una certa somma – consente di unire i contributi come se il lavoratore li avesse versati nel fondo di destinazione. La gestione previdenziale di destinazione erogherà, quindi, la futura pensione, alle sue regole.
Pensioni cumulo contributi, come funziona e chi può richiederlo?
Tuttavia, la ricongiunzione dei contributi ai fini della futura pensione è a titolo oneroso e l’esborso per tutti gli anni di contributi da trasferire del contribuente del nostro caso è talmente elevato da rendere non conveniente l’operazione. A tal proposito, il contribuente può ricorrere all’istituto del cumulo dei contributi Inps, mediante il quale può unire più periodi assicurativi con contribuzione versata a più gestioni previdenziali. L’operazione consente di conseguire un’unica pensione.
Come andare in pensione anticipata unendo i versamenti Inps
Il cumulo dei contributi permette di andare in pensioni con varie formule. Infatti, oltre alla pensione di vecchiaia, di inabilità e indiretta ai superstiti, dal 2017 si possono unire i versamenti per andare in pensione anticipata. Nel caso del contribuente, quindi, non è necessario attendere la maturazione dell’età di 67 o 68 anni per presentare domanda di cumulo e andare in pensione con la vecchiaia. Infatti, la prima data utile conseguibile è quella della pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi (requisito valido fino a tutto il 2026, poi sarà soggetto agli aumenti della speranza di vita), meno distante della vecchiaia per i tanti anni di contributi già versati.
Pertanto, il lavoratore può presentare domanda di cumulo nel momento in cui maturi i requisiti per andare in pensione (sia per la vecchiaia che per l’anticipata). Tuttavia, quest’ultima risulta più agevolmente raggiungibile, prima della vecchiaia, procedendo con il cumulo dei contributi, certamente più conveniente della ricongiunzione. Ecco cosa fare se si hanno contributi versati da dipendente sia nel pubblico che nel privato.