Pensioni nel 2024: “vecchiaia e anticipata” non subiranno variazioni. Cadono le aspettative sulla riforma delle pensioni, il governo Meloni non potrà garantire una maggiore flessibilità d’uscita dal lavoro a tutti i lavoratori. Sicuramente, per le categorie meritevoli di tutela, sarà garantito un canale di prepensionamento agevolato. Tuttavia, molti lavoratori sono prossimi al pensionamento e temono di vedersi posticipare l’arrivo della pensione. Diamo uno sguardo alle prossime uscite previdenziali, di cui due confermate dalla legge Fornero e alle novità della riforma delle pensioni 2024.

Pensioni nel 2024: “vecchiaia e anticipata” non cambiano

L’inquietudine dei sindacati sulla riforma delle pensioni sembra ancora più evidente. D’altra parte, dall’incontro tra le parti sociali e il governo non è emersa quella soddisfazione sui punti previdenziali. Sono state deluse le aspettative sull’introduzione di misure di maggior flessibilità per il 2024.

Difatti non è emerso nessun punto di confronto capace di dettare le regole per superare la legge Fornero. Non ci sono buone notizie per i lavoratori che speravano di ritirarsi prima dal lavoro rispetto alle attuali misure previdenziali ordinarie.

Eppure, nel mese di aprile 2024, sembrava ci fosse la possibilità di un piano previdenziale tra le parti sociali e il governo Meloni. Anzi, sembrano vicinissimi a concludere le trattative per permettere agli italiani di andare in pensione con maggiori possibilità d’uscita.

Tuttavia, attualmente, l’obiettivo sembra sfumato e le previsioni per il 2024 del Documento di Economia e Finanza (DEF) sembrano non lasciare molto spazio alla ‘questione previdenziale’.

Il rischio evidente riguarda l’assenza di novità e l’introduzione di misure provvisorie nella Manovra 2024. In questo modo, si ritarderebbe lo sviluppo previdenziale, lasciando arenati i lavoratori e permettendo un’uscita anticipata solo a una limitata platea di beneficiari.

Ai lavoratori non resta che rassegnarsi al ritiro a 67 anni, come previsto dalla legge Fornero per la pensione di vecchiaia, o valutare le altre possibilità pensionistiche predisposte nell’ordinamento previdenziale per consentire l’accesso anticipato al trattamento previdenziale.

Quando si matura il diritto alla pensione di vecchiaia?

La pensione di vecchiaia viene rilasciata a coloro che hanno raggiunto i requisiti di età e di contribuzione e hanno concluso la loro carriera lavorativa. I requisiti non sono uguali per tutti, ma possono variare in base all’anzianità contributiva accumulata.

La pensione ordinaria di vecchiaia spetta a chi ha raggiunto i 67 anni di età e ha accumulato 20 anni di contributi. Attraverso le deroghe Amato, è possibile accedere al trattamento con soli 15 anni di contributi, se si soddisfano i requisiti. In presenza di un’anzianità contributiva maturata prima del 1996, viene associato un assegno pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale.

In alternativa, coloro che raggiungono i 71 anni di età non sono vincolati all’importo dell’assegno e possono accedere al trattamento di vecchiaia anche con 5 anni di versamenti contributivi. L’assegno previdenziale viene calcolato con il sistema contributivo.

Chi ha diritto alla pensione anticipata 2024?

La pensione anticipata ordinaria è un trattamento istituito in vigore dal 1° gennaio 2012 (articolo 24, commi 10 e 11, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214) è stata istituita per sostituire la pensione di anzianità rimasta accessibile solo per gli esodati per cui sono state previste le norme di salvaguardia.

La pensione anticipata ordinaria viene rilasciata a coloro che hanno maturato 42 anni e 10 mesi di contributi, pari a 2227 settimane per gli uomini, e 41 anni e 10 mesi di contributi, pari a 2175 settimane per le donne. Questa formula previdenziale permette di andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica. In ogni caso, il lavoratore deve attendere una finestra mobile di tre mesi.

Riforma pensioni 2024: ultima ora, nella Manovra 2024 nuovi interventi o rinnovo delle misure Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna

 Le novità previdenziali per il 2024 potrebbero essere molte, ma in realtà tante sono legate a probabili rinnovi. Le novità sono attese per la misura Ape sociale, Quota 103 e Quota 41 per tutti.

Ci si auspica un intervento deciso riguardo alla pensione donna Opzione donna. Tuttavia, secondo numerosi esperti, la pensione donna non sarà ripristinata secondo i vecchi requisiti, ma è più fattibile che venga istituito un nuovo meccanismo. Si parla, infatti, dell’introduzione dell’anticipo pensionistico Ape Rosa, ma non si esclude una nuova Quota 96 con spazio anche per le lavoratrici.

Le decisioni previdenziali previste dal governo Meloni non cercheranno le misure dall’appeal forte, ma il piano pensionistico per il 2024 sarà programmato in base alle risorse disponibili da investire nella previdenza pubblica.

L’aspetto più interessante è la facilità con cui si passa dalla ristrutturazione del sistema previdenziale in linea con le esigenze dei lavoratori alla presenza di proroghe e sussidi che non lasciano trasparire nulla se non l’ennesimo tentativo di coprire falle.