La Medicina Integrativa è il tema che affrontiamo oggi nella rubrica “Non solo trentatré”, curata dal Prof. Enrico Ferri e dal Prof. Claudio Loffreda-Mancinelli. Ne parliamo con il contributo del professor Anthony Bazzan MD, FACN, ABIHM.

Anthony Bazzan è Professore di Medicina Integrativa e Scienza della Nutrizione presso il Sidney Kimmel Medical College e Direttore Medico del Marcus Institute of Integrative Health, Jefferson Health, Philadelphia.  Il Dr. Bazzan ha conseguito la laurea in medicina presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Padova, specializzato in Medicina Interna presso il Presbyterian-University of Pennsylvania Medical Center, fellowship in Geriatria presso l’Albert Einstein Medical Center.

Medicina Integrativa, cos’è?

D: Prof. Bazzan, cosa si intende con il termine Medicina Integrativa?

R: “La medicina integrativa è una forma di medicina olistica, cioè una medicina con approccio globale alla salute e che tratta l’intera persona, non solo il sintomo o la malattia. Prende in considerazione anche altri fattori che influenzano la salute: nutrizionali, biologici, comportamentali, psicosociali e ambientali. Essere veramente sani richiede non solo benessere fisico, ma anche emotivo, mentale e spirituale. La medicina convenzionale, al contrario, isola ciascuno di questi aspetti secondo le priorità. Col modello di medicina integrativa invece, valutando nel piano di cura anche questi vari aspetti, si ottiene un trattamento personalizzato e multi-sistemico del paziente. Ci si avvale certamente delle risorse della medicina convenzionale ma con modalità complementare, individualizzata e diversa da caso a caso”.

D: Ma la Medicina Integrativa è una disciplina che si integra nella e con la Medicina tradizionale o è in contrapposizione ad essa?

R: “La medicina complementare e alternativa (MCA) è un termine che copre un’ampia gamma di filosofie di guarigione, approcci e modalità terapeutiche che la medicina comune, allopatica, non studia, comprende, accetta, usa o rende disponibili.  Mi riferisco ad esempio ad Omeopatia e Agopuntura. Quando le varie terapie “MCA” vengono utilizzate al posto delle terapie convenzionali, vengono indicate come alternative; quando usate in combinazione con il trattamento convenzionale, per integrare o aumentare il risultato terapeutico, sono considerate complementari. Nel caso della Medicina Integrativa parliamo di un uso di natura complementare”.

D: In che modo si può raggiungere questa interazione?

R: “Come abbiamo detto, la medicina integrativa utilizza un approccio globale nella cura di problemi di salute. Questi problemi possono non essere facilmente gestiti da trattamenti unici e farmaci convenzionali. Si tende quindi ad abbinare alla terapia tradizionale, un piano di trattamento complementare, per migliorare salute e benessere generale, concentrandosi su nutrizione, esercizio fisico, sonno e gestione dello stress. La medicina integrativa pone l’accento sulla promozione della salute e del benessere, nonché sulla prevenzione delle malattie attraverso una vita sana. Si sforza di prevenire le malattie. Questo si traduce in un minor numero di farmaci, visite mediche e ricoveri”.

Trattamento personalizzato

D: Come rendiamo il trattamento personalizzato?

R: “Dal momento che ogni paziente ha problematiche, manifestazioni, rischi ed esigenze diverse, si utilizza un approccio personalizzato. Questo è possibile grazie a metodiche che permettono ai medici di investigare più dettagliatamente aspetti della fisiologia e patologia dei loro pazienti. Mi riferisco ad esempio ai Test genomici, che valutano l’attività e l’interazione di alcuni gruppi di geni nell’organismo e il loro ruolo in determinate patologie. Grazie ad essi c’è la possibilità di analizzare in profondità il DNA e quindi conoscere tratti fisici unici ad un determinato paziente siano essi positivi o negativi. Altri test analizzano in dettaglio le condizioni nutrizionali rivelando informazioni poi usate per preparare piani terapeutici che coinvolgono farmaci, supplementi, diete particolari. Questi test vengono generalmente descritti come test di Medicina Funzionale. È quindi possibile differenziare e disegnare la forma più adatta di terapia a persone differenti che in teoria hanno la stessa malattia. Il tutto fondamentalmente collegato all’integrazione con altre tecnologie all’avanguardia quali Risonanze, TAC, diagnostica della densità ossea, ecc…”.

D: Il paziente viene coinvolto in questo sistema?

R: “Il paziente è al centro del processo non passivamente ma bensì in forma attiva. Il paziente assume responsabilità nel cammino verso il miglioramento della salute. In medicina integrativa, la guarigione è un processo che deve coinvolgere il paziente, sia sotto l’aspetto emotivo che comportamentale: approccio verso la malattia, attraverso uno stile di vita diverso, con abitudini dietetico-alimentari che vanno migliorate o cambiate.  Importante la consapevolezza di come stress, lavoro, riposo influenzino il nostro stato di benessere.  Spesso queste componenti richiedono tempo per essere completamente comprese ed adottate dal paziente. Fondamentale il rapporto Medico-Paziente, basato su rispetto e fiducia.  Viene a svilupparsi un modello di “squadra” dove tutti contribuiscono.  Dialogo ed informazione sono reciproci.  Un paziente informato, un paziente che comprenda esattamente i propri problemi, cause, rimedi, indicazioni e terapie, è molto più facilmente in grado di partecipare al processo di cura.  Si cerca quindi di instaurare una cooperazione complementare tra medico e paziente, per ottenere risultati duraturi”.

Gli scopi della Medicina Integrativa

D: Prof. Bazzan, uno degli scopi della Medicina Integrativa è anche quello di “disintossicare” l’organismo non solo promuovendo nuovi regimi alimentari o stili di vita, ma anche usando infusioni per via endovenosa o promuovendo l’assunzione di farmaci, sostanze, enzimi che favoriscono questo processo?

R: “Fin dagli anni 70, grazie agli studi di John Myers, è stata riconosciuta l’importanza dell’uso di vitamine e minerali per via endovenosa (IV) come parte del trattamento generale di varie condizioni mediche e per ottimizzare le funzioni di cellule, tessuti e organi. La disintossicazione e la performance dell’organismo sono di fondamentale importanza per il mantenimento della salute. L’armamentario del medico che pratica medicina integrativa, quindi, comprende anche infusioni per via endovenosa di sostanze biochimiche, presenti normalmente nel corpo umano ma che possono diminuire o mancare con l’invecchiamento e in stati patologici. A seconda dei casi e in base alle condizioni mediche del paziente, si farà uso di cocktails multivitaminici (Vitamine del gruppo B e C, elettroliti, sostanze ad azione antiinfiammatoria), per ottenere effetti farmacologici diretti o per correggere i deficit nutrizionali intracellulari. È importante ricordare che la somministrazione EV di sostanze nutritive può raggiungere concentrazioni sieriche non ottenibili con la somministrazione orale. Ad esempio, è stato dimostrato un effetto antivirale della vitamina C a una concentrazione di 10-15 mg/dl,4 un livello ottenibile con la terapia EV, ma non orale.

D: Che relazione c’è fra somministrazione EV di sostanze nutritive e uso di farmaci?

R: I convenzionali farmaci prescritti per una data patologia sono spesso appropriati e necessari, tuttavia, per alcuni pazienti, potrebbero non essere completamente efficaci o avere effetti collaterali. La somministrazione endovenosa di sostanze atte a riportare la funzione biochimica del paziente ad un livello ottimale, si traduce in migliore funzionamento del corpo in toto, miglior risultato dei farmaci e riduzione degli effetti collaterali. In definitiva è possibile, tramite un connubio tra la medicina tradizionale e medicina integrativa, (di sostegno, sicura e basata sull’evidenza), favorire le capacità innate del corpo di guarire se stesso attraverso il miglioramento dello stato nutrizionale in primis, affrontando squilibri ormonali, migliorando l’immunità naturale, l’infiammazione, l’intestino, le funzioni del fegato,  valutando le carenze vitaminiche e promuovendo l’eliminazione delle esposizioni tossiche e, ovviamente, cura della salute mentale. Questo approccio integrativo (complesso) risulta in un miglioramento della qualità della vita. La comprensione olistica di Platone secondo cui il benessere della parte non può prescindere dal buon funzionamento del tutto.

Per chi fosse interessato ad un ulteriore approfondimento su queste tematiche, ricordiamo il testo Tapestry of Health” (www.tapestryofhealth.net) di cui il Professor Bazzan è co-autore.

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