È una cittadina georgiana, la mamma che sabato 12 agosto ha abbandonato il suo neonato in un cassonetto della spazzatura del centro storico di Taranto, in Puglia. Ascoltata dagli inquirenti, la donna, ancora stordita dall’accaduto, ha confessato di averlo fatto per paura di perdere il proprio posto di lavoro come badante. Ora, però, rischia una condanna per abbandono di minore e tentato omicidio e quindi l’arresto.

Neonato abbandonato in un cassonetto a Taranto, interrogata la madre: è una cittadina georgiana

Ha 24 anni, è di origine georgiana e a Taranto lavora come badante da circa un mese, vivendo a casa dell’anziana che assiste. Secondo gli inquirenti, che ne hanno ricostruito la storia, ci sarebbe arrivata, partendo dal suo Paese, dopo essersi separata dal marito, viaggiando in bus fino a Istanbul e poi in aereo, da Budapest a Bari. Un viaggio lungo, intrapreso con l’intento di costruirsi un futuro migliore.

E di aiutare, per quanto possibile, il figlio di 4 anni, rimasto in patria. Non aveva parlato a nessuno della sua gravidanza: aveva paura di perdere il posto di lavoro conquistato con tanta fatica, grazie all’aiuto di una cooperativa. E non era neanche a conoscenza delle leggi italiane, che permettono di partorire in anonimato e lasciare il proprio bambino nella “culla della vita”, messa a disposizione delle neomamme che, per un motivo o per un altro, non hanno intenzione di tenere il figlio.

Per questo, sabato scorso, 12 agosto, dopo aver dato alla luce il piccolo Lorenzo nel bagno di casa, gli aveva tagliato con delle forbici da cucina il cordone ombelicale e l’aveva abbandonato in un cassonetto della spazzatura, avvolto in una coperta, all’interno di una borsa di tela. Era lavato e profumato quando il pitbull di una signora a passeggio lo aveva fiutato, permettendone il ritrovamento. Le sue condizioni cliniche sono buone, secondo i medici. Attualmente è ricoverato all’ospedale Santissima Annunziata. Entro i prossimi dieci giorni la madre dovrà decidere se fare marcia indietro e riconoscerlo, oppure rinunciarvi definitivamente. In quel caso si aprirebbe per lui la strada dell’adozione.

Cosa rischia la donna che ha abbandonato il figlio

Nei confronti della 24enne la Procura dei minori ha intanto aperto un fascicolo d’inchiesta per abbandono di minore e tentato omicidio. Ascoltata dagli inquirenti, ancora in stato confusionale, la donna, assistita dall’avvocato Francesco Zinzi, ha fatto sapere di essersi trovata in

un momento di sbandamento e disorientamento provocato dalla paura di perdere il lavoro.

Poche ore dopo i fatti era stata rintracciata dagli agenti attraverso l’analisi delle immagini catturate dalle videocamere di sorveglianza installate nei pressi del luogo dell’abbandono. Una volta fermata, era stata accompagnata in ospedale, dove si trova tuttora, nel reparto di ginecologia. Sembra non sapere di preciso chi sia il padre del bimbo.

La raccolta fondi lanciata dal Comune

(Lorenzo, come lo hanno chiamato gli infermieri dell’ospedale, ndr) sta bene e la città lo sta già riempiendo di cure e d’amore. Grazie a chi ha chiamato subito i soccorsi, grazie ai nostri medici, grazie alla Taranto che cura, protegge e non si tira indietro quando serve tendere la mano. Al piccolo, la cui vita è cominciata in salita, l’augurio di continuare a ricevere tutto l’amore che c’è. Taranto e l’amministrazione resteranno al suo fianco,

ha fatto sapere il sindaco, Rinaldo Melucci, che nelle scorse ore ha lanciato anche una raccolta fondi per aiutare il neonato. L’Iban di riferimento è IT 98 X 05385 41330 T20991870311, la causale “Donazione per il piccolo Lorenzo”.

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