Il sociologo, giornalista e scrittore, Francesco Alberoni, è morto il 14 agosto 2023, all’età di 93 anni a Milano.

Francesco Alberoni: causa morte, malattia

Alberoni si è spento al Policlinico di Milano, dove era ricoverato da alcuni giorni. La causa della morte sarebbe una complicazione, sopraggiunta durante una terapia alla quale era stato sottoposto per problemi renali.

Moglie, figli

Alberoni nel 1958 sposò Vincenza Pugliese, dalla quale ha avuto tre figli: Margherita, Francesca e Paolo Giovanni Agostino.

Dopo il divorzio, ha avuto una convivenza di oltre dieci anni con Laura Bonin, professoressa di antropologia culturale, dalla quale ha avuto un quarto figlio: Giulio.

Infine, nel 1988 ha sposato Rosa Giannetta, docente universitaria, giornalista e scrittrice.

Frasi

Ecco alcune delle frasi più famose di Alberoni:

Bisogna porsi delle mete, bisogna combattere per raggiungerle. Bisogna avere dei sogni, bisogna battersi per realizzarli.


Donare i propri organi, perciò, è un gesto sacro. È trasformare la propria morte in vita per la salvezza degli altri. E, per chi ha ricevuto questo dono, è portare con sé, nel corpo e nella mente, il suo salvatore, con amore e riconoscenza.


È incredibilmente difficile sollevarsi da soli, da una famiglia povera, da un ambiente isolato. […] È immenso il peso della famiglia, del suo sapere, delle sue relazioni sociali. È la famiglia che ti manda nella scuola giusta, dove farai le amicizie utili, che ti inserisce nella rete di relazioni sociali in cui si fa carriera. […] In tutti i campi ci sono poi i «figli d’arte» che si avvantaggiano delle posizioni raggiunte dal padre o dalla madre: nello spettacolo, nella scienza, nella finanza. La nostra società è fatta di clan, consorterie, tribù. Se sei dentro la tua vita è in discesa, se sei fuori trovi strade sbarrate.


Esiste poi il coraggio necessario per resistere alle difficoltà che ci logorano. Noi sappiamo che, qualsiasi mestiere facciamo, qualsiasi compito svolgiamo, ogni giorno incontreremo continuamente opposizioni, ostacoli da superare. E in certi casi le difficoltà sono così grandi da farti pensare che forse sia meglio lasciar perdere, ritirarsi. Ti assalgono allora un’immensa fatica e il senso dell’inutilità di ogni cosa. Hai solo voglia che tutto finisca. Lo scoramento è una terribile tentazione.


Innamorarsi non è soltanto essere attratti da una persona, vederla bella e desiderabile. È un mutamento interiore di tutto l’essere.
L’umiltà, invece, non è un modo stabile di essere. L’umiltà nasce dalla drammatica e totale consapevolezza che niente ha realmente valore oggettivo. Per questo possono essere umili i grandi uomini della storia, i grandi filosofi, i grandi scienziati. […] L’umiltà però non rende indifferenti. Anzi, lascia posto a tutto ciò che è virtuoso, purché non sia invadente, tronfio, arrogante. La persona umile può apprezzare l’abilità di un giocoliere, la gentilezza del barista che ti serve, il gioco di un bambino, il sorriso di una ragazza innamorata, la cura che l’insegnante mette nella sua lezione.

Libri

Alberoni ha condotto studi nel campo della sociologia delle passioni individuali e collettive. Il suo libro più famoso è “Movimento e istituzione (1977)”, che era stato preceduto “Consumi e società (1964)”.

Nel 1979 Alberoni pubblica “Innamoramento e amore”, in cui argomenta come l’innamoramento costituisca il tentativo effettuato da due persone di operare una “rivoluzione” affettiva, morale e pragmatica delle loro vite.

Tra i lavori successivi ci sono “L’amicizia (1984)” e “L’erotismo (1986)”, nel quale vengono confrontati l’erotismo maschile e quello femminile.

Nel 1989 viene pubblicato “L’altruismo e la morale”. Nel 1991 esce “Gli invidiosi”, seguito da “Il volo nuziale (1992)” e “L’ottimismo”.

L’ultima opera sui movimenti collettivi è “Genesi” (1989)-

Nel 1996 pubblica un’opera sistematica sull’innamoramento, la formazione, la durata e la crisi della coppia, con il saggio “Ti amo”.

Nel 2002 pubblica “La speranza”, definendo questa virtù “la più importante per la vita”.