Le macerie lasciate dall’incendio che ha investito l’isola di Maui, nelle Hawaii, continua a restituire corpi: sale a 96 il numero di vittime del rogo, ma le operazioni di recupero non sono ancora terminate e il computo dei morti potrebbe aggiornarsi ancora. Le autorità fanno infatti sapere che prosegue la ricerca del migliaio di cittadini che risulta ancora disperso. Appena il 3% dell’area toccata dalle fiamme è stata perlustrata dai soccorritori, anche con l’aiuto dei cani.

La notizia arriva dalla contea dell’isola, poi rilanciata da Nbc News. Con il rinvenimento della 96esima vittima, l’incendio a Maui entra nella storia degli Stati Uniti come il rogo più devastante dal 1918, quando le fiamme in Minnesota e Wisconsin uccisero ben 453 persone. Era dal 2018 che l’America non faceva i conti con un incendio così terribile: in quell’anno, il fuoco denominato Camp Fire, in California, potò via la vita a 86 residenti.

Agghiacciante la ricostruzione del capo della Polizia, John Pelletier, il quale ha invitato la polizia a sottoporsi all’esame del Dna per rendere più agevoli le identificazioni rese complesse dalle condizioni in cui vengono ritrovati i corpi.

I resti che stiamo trovando provengono da un incendio che ha fuso il metallo. Quando li raccogliamo… cadono a pezzi.

Ha detto Pelletier.

Incendio a Maui, 96 vittime accertate: Joe Biden ventila la possibilità di un volo alle Hawaii

In questa tragica situazione emergenziale, Joe Biden ha promesso aiuti ingenti alle Hawaii e ha ventilato la possibilità di una sua prossima visita alle zone colpite. «Stiamo esaminando la possibilità», ha detto ai cronisti il Presidente americano quando interrogato sull’eventualità di un volo verso lo Stato hawaiano, tra l’altro tra gli Stati con una più alta maggioranza democratica.

Ma le promesse e l’appoggio di Biden non sono sufficienti a placare la rabbia e il dolore per un disastro che, forse, si sarebbe potuto evitare. La popolazione di Maui è unanime nel lamentare una mancata prevenzione e la cattiva gestione dell’emergenza: subito dopo lo scoppio dei roghi, nessuno avrebbe attivano il sistema di allarme che con le sue 400 sirene avrebbe potuto avvisare in tempo la popolazione. A disposizione delle autorità doveva esservi anche la possibilità di allertare i cittadini attraverso l’invio di sms, ma nessun avviso è stato diramato perché è crollata la copertura telefonica. Per accertare le responsabilità della tragedia, lo Stato ha aperto un’inchiesta ufficiale.

Nel frattempo, il governatore Josh Green si difende così:

Dopo aver visto quella tempesta, dubitiamo che si sarebbe potuto fare molto con un fuoco impetuoso e veloce come quello.

Papa Francesco all’Angelus: “Invio la mia preghiera alle vittime degli incendi”

Anche Papa Francesco ha espresso il suo cordoglio e il suo pensiero commosso per le vittime degli incendi presso l’arcipelago tropicale. Durante l’Angelus il Pontefice ha commentato così quanto sta avvenendo:

Desidero assicurare la mia preghiera per le vittime degli incendi che hanno devastato l’isola di Maui nelle Hawaii.

Nel mentre, è gara di solidarietà tra le personalità di spicco nel mondo dello spettacolo e non solo: per citare giusto un esempio, Oprah Winfrey è sbarcata nelle ultime ore alle Hawaii per distribuire ai locali pacchi di viveri.

Anche la Farnesina si è attivata per andare in soccorso dei circa 60 italiani presenti. Il Ministero degli Esteri ha infatti attivato un desk di assistenza all’aeroporto di Maui.