L’assassinio della ventunenne Celine Frei Matzohl fa salire a 73 il numero dei femminicidi in Italia dall’inizio dell’anno. Aspetto ancora più inquietante è che sia il terzo, nelle ultime due settimane appena, nel piccolo Trentino Alto Adige, regione di appena 1,1 milioni di abitanti. Celine a Silandro, comune in provincia di Bolzano; e prima di lei Mara Fait, 63 anni, e Iris Setti, 61, entrambe a Rovereto. Settimanalmente, la direzione centrale della Polizia Criminale fornisce sul sito del ministero dell’Interno un rapporto sugli omicidi volontari, con particolare riferimento all'”analisi di tutti gli episodi delittuosi che integrino fattispecie riconducibili alla violenza di genere“. E riporta dati drammatici, l’anatomia di un’emergenza che in questo periodo sta conoscendo una flessione però irrisoria.

Dall’inizio dell’anno sono 73 i femminicidi in Italia, 3 solo nelle ultime due settimane in Trentino Alto Adige

Nel rapporto datato 7 agosto e relativo al periodo 1 gennaio-6 agosto 2023 si parla di 198 omicidi in totale, di cui 72 con vittime di sesso femminile (e cioè prima della scomparsa di Celine, appunto la 73esima vittima). Di queste ultime, 57 sono state uccise in ambito familiare, 35 da partner o ex. Al 6 agosto del 2022, i femminicidi dall’inizio dell’anno erano stati 77, 67 in ambito familiare, 40 commessi da partner o ex.

Si registra dunque un piccolo decremento. Anzi, piccolissimo se si considera che, nel triennio 2020-2022, l’anno scorso resta comunque quello con il maggior numero di omicidi volontari con vittime donne: 126 su un totale di 322, rispetto ai 120 su 306 del 2021 e ai 119 su 286 del 2020; di cui 104 su 142 in ambito familiare, rispetto ai 103 su 151 del 2021 e ai 101 su 147 del 2020.

Leggero decremento di casi rispetto allo stesso periodo del 2022

L’anno nero degli omicidi commessi da partner ed ex resta il 2021: 70 vittime di sesso femminile sugli 80 totali, seguito dal 2020 (68 su 73) e dal 2022 (61 su 68).

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