Si chiavama Celine Frei Matzohl e aveva appena 21 anni: chi era la ragazza uccisa a coltellate dall’ex fidanzato a Silandro, in provincia di Bolzano, e cosa sappiamo delle indagini.
Chi era Celine Frei Matzohl, uccisa a coltellate dall’ex fidanzato a Bolzano
Originaria di Corces, un piccolo paese della Val Venosta, in provincia di Bolzano, Celine lavorava, come tanti suoi amici, in uno degli hotel della zona. Aveva 21 anni. Sabato scorso, 12 agosto, i carabinieri l’hanno trovata senza vita, in una pozza di sangue, all’interno dell’appartamento del suo ex fidanzato, a Silandro. Secondo i primi accertamenti sarebbe stato lui, Omar Cim, di origini turche, ad ucciderla a coltellate.
Si erano incontrati, forse, per un ultimo incontro “chiarificatore”: sembra che lui non accettasse il fatto che la loro relazione fosse ormai giunta al capolinea. Avrebbe voluto riconquistarla, spingerla a tornare con lui. Fino a quando non avrebbe deciso di colpirla. A lanciare l’allarme erano stati i genitori che, non vedendola rientrare in casa, si erano preoccupati, denunciandone la scomparsa alle autorità.
Dopo numerose ricerche gli investigatori erano giunti sulla scena del crimine, un appartamento di via Molini, trovando il corpo della giovane. Stando a quanto avrebbero riferito dopo, era “dilaniato dalle ferite”. Il presunto assassino le avrebbe inferte con un’arma da taglio in più parti, dandosi poi alla fuga in direzione dell’Austria. Dopo averlo indivuato e rintracciato, i carabinieri, grazie all’aiuto di un elicottero, lo avevano fermato a Passo Resia, a circa una quindicina di chilometri dal confine, a bordo della sua Ford Fiesta. Per bloccarlo gli avrebbero sparato alle gomme dell’auto, poi finita fuori strada.
I punti ancora da chiarire sull’omicidio
È accusato di omicidio volontario aggravato e, almeno per il momento, non avrebbe rilasciato dichiarazioni. Potrà decidere di farlo il prossimo mercoledì, quando, passato Ferragosto, sarà ascoltato dal gip nel corso dell’udienza di convalida del fermo. Resta da chiarire perché abbia ucciso la ragazza – anche se il timore è che, come accade spesso nei casi di femminicidio, sia stata la sua gelosia “ossessiva” a spingerlo a tanto – e quando.
Non si sa, infatti, da quanto tempo il cadavere della giovane fosse in casa sua, al momento del ritrovamento. Un dettaglio su cui dovrà fare luce l’autopsia, con cui il medico-legale dovrà accertare anche il numero e la tipologia di coltellate inflitte alla giovane e se abbia o meno avuto la possibilità di difendersi.
Sconvolta la comunità locale
Siamo sotto choc. Ancora non riusciamo a credere a quello che è successo. Credo sia la prima volta che succede qualcosa del genere nella nostra comunità, io personalmente non ricordo in tutta la mia vita di aver saputo di un omicidio,
ha dichiarato il sindaco di Silandro Dieter Pinggera, che ha anche espresso vicinanza e solidarietà alla famiglia della vittima. In tanti, come lui, si dicono sconvolti dall’accaduto e ricordano con affetto la giovane, che in paese era molto conosciuta perché, in passato, aveva collaborato con il consorzio agricolo locale.
Ci si chiede perché sia andata dall’ex, se lui l’abbia spinta in una trappola mortale, con l’astuzia. La sua storia ricorda, purtroppo, quella di altre giovani morte ammazzate per mano di ex compagni. Tra loro, anche Sofia Castelli, la 20enne accoltellata nel sonno a Cologno Monzese dall’ex Zakaria Atqaoui dopo una serata trascorsa in discoteca con le amiche. Anche lui era “possessivo”, “irascibile”: l’aveva colpita perché la loro storia era finita e temeva che lei stesse frequentando un altro.