Giorgia Meloni sta trascorrendo qualche giorno a a Ceglie Messapica, all’interno di una masseria in cui sta trovando qualche ora di relax insieme alla sua famiglia. Sono stati giorni intensi, quelli che il Primo Ministro ha vissuto tra l’ultimo Consiglio dei Ministri e l’incontro con le opposizioni per quanto riguarda il tema del salario minimo. Non sono mancate anche le polemiche sui fondi destinati all’Emilia-Romagna e le accuse a campo aperto di Stefano Bonaccini. Per finire, il topic sul lavoro, con i sindacati che chiedono maggior dialogo e nel frattempo scenderanno in piazza il prossimo autunno.

In una lunga intervista rilasciata al Corriere, il Primo Ministro ha provato a chiarire la situazione su tutti i temi aperti che il suo esecutivo sta affrontando in prima persona. Come detto, a partire dall’autunno caldo dei lavoratori:

Quando tu hai uno dei principali sindacati italiani che convoca una manifestazione prima che la legge di bilancio sia scritta, sai che non è un tema di merito, ma di opposizione pregiudiziale. Penso che gli italiani vedano che il governo sta facendo il massimo, che non si è risparmiato e qualche risultato arriva. L’Italia cresce più dei principali Paesi europei, si registra il minimo di disoccupazione degli ultimi 14 anni e il record di occupazione femminile.

Meloni chiarisce la decisione della tassa sulle banche: “Patto con Salvini? No ho deciso io”

Si passa quindi all’inserimento dell’ormai famosa tassa sugli extraprofitti delle banche. Meloni chiarisce sin da subito che quella “è una iniziativa che ho assunto io. Punto”. Non c’è stato alcun “patto” con Salvini. Anzi, il premier deve ora difendersi dalle numerose polemiche arrivate – anche dall’estero, con il Financial Times in prima battuta – sulla manovra:

Certo che la rifarei, è una iniziativa che ho voluto io perché ritengo che si debba mandare un messaggio rispetto all’idea di uno Stato giusto, che fa le cose che si devono fare senza tempi punitivi. Ho massimo rispetto del sistema bancario e non ho intenzione di colpire le banche. Ma c’era una situazione di squilibrio. Con il consistente e prolungato aumento dei tassi da parte della Bce si rischia di penalizzare famiglie e imprese. Boomerang per le banche stesse? Il sistema bancario è stato veloce ad alzare i tassi dei mutui, ma ha lasciato invariati i tassi cha venivano riconosciuti ai risparmiatori e si è creata una distorsione.

Poi, sulle modalità di introduzione della tassa, inserita in extremis nell’ultimo CdM, in una sorta di “blitz” come ha detto Tajani, il Primo Ministro ha risposto in questa maniera:

Ci può essere sicuramente una questione di metodo. È più facile intervenire su una misura del genere se la notizia non gira troppo, quindi io mi assumo la responsabilità politica. Tutti i partiti sono sempre estremamente coinvolti, questa è una materia molto particolare e delicata su cui mi sono assunta la responsabilità di intervenire. Ne ho parlato con Antonio. Giorgetti era d’accordo? Giorgetti è stato pienamente coinvolto essendo il ministro che scrive il provvedimento. In questo caso non ho fatto le riunioni che generalmente faccio, ma c’era un problema di tempi riguardo a una norma che abbiamo deciso di portare all’ultimo Cdm, sennò sarebbe slittata a settembre.

La nuova risposta a Bonaccini: “Lo vedo nervoso”

Come detto, negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un botta e risposta pubblico tra il governatore dell’Emilia-Romagna, il quale chiede a gran voce di ricevere i fondi promessi per la ricostruzione della regione post alluvione, e la premier che ha già chiarito come il suo Governo abbia stanziato almeno 4.5 miliardi di euro. Tra le altre cose, nelle scorse giornate Bonaccini è passato anche all’attacco su La Russa, definendolo inadeguato per ricoprire la seconda carica dello Stato:

Le parole su La Russa? Francamente questo mi è sfuggito. Mi pare che Bonaccini sia molto nervoso e non credo per il tema ricostruzione, ma per le scelte che abbiamo fatto sul commissario. Non ho capito se Bonaccini, quando vuole incontrare me, non riconosce la figura del commissario Figliuolo. Se qualcuno vuol fare politica sulla ricostruzione può farlo, ma deve sapere che lo sta facendo sulla pelle dei cittadini.

Sul salario minimo: “Mi sembra si voglia fare politica su questo tema”

Infine, un aggiornamento sul tema del salario minimo. L’incontro con le opposizioni è andato in scena venerdì scorso. Ora c’è solo da capire come si svilupperà la situazione:

La mia impressione è che sul tema si voglia fare politica e per carità, lo rispetto, ma questo prevale sull’affrontare seriamente la questione. Loro ti dicono “siamo consapevoli che il salario minimo non risolve il problema del lavoro povero, ma vogliamo andare avanti con la raccolta di firme”. Ho presentato una proposta precisa dando al Cnel 60 giorni prima della legge di Bilancio per fare una proposta complessiva di lotta al lavoro povero, che magari per alcune categorie può prevedere anche il tema del salario minimo.