Quali sono i requisiti per andare in pensione oggi? Quando si va in pensione con la nuova legge? Quanti contributi ci vogliono per andare in pensione a 62 anni? Molti lettori hanno richiesto maggiori dettagli sulle formule previdenziali in vigore nel 2023. In molti temono un inasprimento delle condizioni previdenziali a causa dell’introduzione di rigide norme correlate alla nuova riforma pensioni 2024. In questo articolo sarà possibile consultare le domande più frequenti e le relative risposte sui diversi trattamenti economici previdenziali attivi fino al 31 dicembre 2023
Quali sono i requisiti per andare in pensione oggi?
Non esiste un unico requisito per tutte le formule previdenziali. La maggior parte dei trattamenti economici prevede un accesso diverso, condizionato dalla presenza di un’età anagrafica e un accumulo contributivo.
Ad esempio, l’Ape Sociale prevede un accesso a 63 anni di età con un accumulo di 30, 32 o 36 anni di versamenti e altre condizioni. Si tratta di un’indennità a carico dello Stato, regolarmente accreditata dall’INPS, a coloro che soddisfino i requisiti normativi e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.
L’INPS riconosce l’accesso al trattamento a domanda, fino alla maturazione dei requisiti necessari per il rilascio della pensione di vecchiaia o di altro trattamento economico ordinario.
Quando si va in pensione con la nuova legge?
Fino al 31 dicembre 2023, è possibile andare in pensione a 67 anni con 20 anni di contributi, utilizzando la pensione di vecchiaia ordinaria. In alternativa, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi, a condizione che vengano soddisfatti i requisiti previsti dalla legge Amato.
Per coloro che non hanno accumulato un’anzianità contributiva prima del 1996, viene richiesta un’ulteriore condizione che riguarda il valore dell’assegno pensionistico, pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale.
Per coloro che compiono 71 anni di età, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia con un accumulo contributivo minimo di 5 anni, con un assegno calcolato con il sistema contributivo.
La nuova riforma delle pensioni non è stata ancora messa a regime. Maggiori dettagli sulle ipotesi della riforma previdenziali 2024 sono disponibili in quest’ultimo aggiornamento (qui).
Pensione anticipata ordinaria
La pensione anticipata ordinaria prevede un accesso con 42 anni e 10 mesi di contributi, pari a 2227 settimane per gli uomini, e 41 anni e 10 mesi di contributi, pari a 2175 settimane per le donne. La legge prevede la presenza di una finestra mobile di tre mesi.
Isopensione
Si tratta di una possibilità di prepensionamento adottabile dalle aziende con più di 15 dipendenti. Il meccanismo di Isopensione viene attivato in favore dei lavoratori a cui mancano almeno 7 anni dal perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.
I benefici dell’Isopensione avrebbero dovuto esaurirsi entro il 31 dicembre 2023. Tuttavia, grazie al Decreto Milleproroghe 2023, la misura resterà attiva fino al 2026.
Il meccanismo di isopensione viene attivato in presenza di diversi requisiti, tra cui:
- è previsto un accordo di esodo con le parti sociali;
- è previsto il versamento dell’assegno e della contribuzione fino al raggiungimento dell’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia o altro trattamento ordinario, a carico del datore di lavoro.
Quanti contributi servono per andare in pensione a 62 anni?
La misura Quota 103 prevede l’accesso alla pensione a 62 anni di età con 41 anni di contributi. Tuttavia, esistono altre condizioni da soddisfare entro il 31 dicembre 2023. Per maggiori dettagli si rimanda alla pagina ufficiale INPS.
Quota 41 lavoratori precoci
La pensione anticipata precoce è corrisposta, a domanda, a coloro che hanno maturato 41 anni di contributi, di cui almeno 12 mesi di anzianità contributiva prima dei 19 anni di età.
Possono richiedere l’accesso alla Quota 41 precoce i lavoratori appartenenti alle categorie meritevoli di tutela, come ad esempio disoccupati, invalidi civili, caregiver e lavoratori usuranti o gravosi.
Per maggiori dettagli sulla pensione usuranti, gravosi e precoci si consiglia la lettura di quest’ultimo aggiornamento disponibile qui.
Opzione donna
La misura dedicata alle donne è stata modificata con un intervento normativa inserito nella legge di Bilancio 2023. Attualmente, la pensione Opzione donna viene rilasciata a coloro che perfezionano 60 anni di età con 35 anni di contributi, a patto che vengano soddisfatti altri criteri.
Possono accedere al trattamento le donne appartenenti a una delle categorie di lavoro ritenute meritevoli di maggior tutela. In questo quadro, rientrano le caregivers, invalidi 74%, dipendenti o licenziate da aziende con tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.
Contratto di espansione
Il contratto di espansione viene richiesto dalle imprese con oltre 50 dipendenti. Si tratta di uno strumento finalizzato a consentire il ritiro anticipato dal lavoro ai lavoratori prossimi alla pensione. Il trattamento prevede un piano di riqualificazione e formazione per i lavoratori, mirato al ricambio generazionale.