Mancini ct dell’Arabia, ma sarà tutto vero? Le voci sono insistenti, ora dopo ora, e diventano un’onda. E nessuno smentisce nulla. E così si passa da una nazionale all’altra, come se fosse una squadra di club, come se ci fosse il mercato aperto anche per le nazionali.

Ed è così, per carità, ma non in maniera così smaccata, così diretta e lancinante. “Una scelta personale” scrive il Mancio, il ct campione d’Europa con l’Italia, sulla sua pagina Instagram. Un fulmine a ciel sereno.

Mancini ct dell’Arabia. Il retroscena della Pec in ritardo

Una clamorosa rottura che ha colto tutti di sorpresa. E la cosa più strana e curiosa, non certo per la bravura di dare la notizia sia chiaro, è che a diffonderla non è una nota ufficiale della Figc (ma cosa aspettava??) bensì il quotidiano Libero che ha bruciato tutti e che solo dopo diversi minuti è arrivata la conferma da parte della Federcalcio, spiazzata e ancora tramortita dall’uno-due che ha assestato il Mancio con le dimissioni arrivate via Pec e a a tarda sera.

E che botta alla quasi vigilia di Ferragosto e con un programma e uno staff appena ufficializzato. Già perché nei giorni scorsi Mancini era stato nominato coordinatore della nazionali, dalla maggiore all’Under 20. Insomma, tutto ricadeva su di lui. E tutto decideva lui, tranne qualche collaboratore sul quale non era convintissimo, ma che alla fine aveva avallato. E che succede? Che il tecnico campione d’Europa prende e saluta tutti.

Uno schiaffo in faccia a Gravina e a tutta la Federcalcio che dopo la figuraccia della nazionale femminile ai mondiali, ne fa ancora una peggio, con le dimissioni del suo allenatore dopo che era stato nominato responsabile di tutta la nazionale, dai più grandi ai più piccoli.

Qualcuno in Federcalcio si dovrà fare delle domande prima o poi e decidere sul da farsi, magari senza inanellare pessime e continue figure, dal mondiale in poi, cercando di dimenticare (ma è complicato ndr) quella più brutta e desolante, ovvero la decisione sulla vicenda Juve e sul processo delle plusvalenze che, nonostante ci fossero prove su prove, ha lasciato tutti di stucco e si persevera, visto che continuano le perplessità su come sono stati gestiti i casi del Lecco e quello conseguente delle Reggina, ma tant’è.

Che sia mai che vengano emulate le dimissioni dell’allenatore da parte di qualcuno, ma difficilmente accadrà, vero Gravina? Ad ogni modo si va avanti e si cerca di andare su Spalletti (favorito nonostante abbia una penale di 3 milioni da dare al Napoli) e Conte. Due ottime figure, anche se sarebbe il caso che dopo Mancini, le dimissioni le dessero altri e altri decidessero su chi ripartire e soprattutto rifondare la nazionale di calcio.

Dall’Arabia è pronto un contratto di tre anni: si parla di 50 milioni

Quello che più sorprende è che Roberto Mancini se ne sia andato, quasi sbattendo la porta, nonostante le parole al miele, e all’improvviso. Con lui si conclude una importante e significativa pagina di storia degli Azzurri, cominciata a maggio del 2018 e conclusa con le Finali di Nations League 2023; durante il cammino la vittoria a Euro 2020, un trionfo conquistato da un gruppo nel quale tutti “i singoli hanno saputo diventare squadra”.

Ma Mancini non fa quasi mai niente per caso. O meglio, se sceglie di fare una cosa del genere, lo fa perché dietro c’è un obiettivo, un traguardo. Lo sa bene la Lazio che, piena zeppa di debiti, nel 2002, con l’avallo e la guida di Capitalia, oggi Unicredit, gli fa firmare un contratto ricchissimo, quasi da squadra di primissima fascia, per poi mollare tutto e andare all’Inter. E nessuno si deve sorprendere se tra qualche giorno dall’Arabia Saudita verrà ufficializzato il nome del Mancio come nuovo allenatore della nazionale araba.

D’altronde, dopo le scelte di tanti campioni che stanno andando nel campionato arabo, il Mancio seguirà e sarà tra i tanti, forse però uno dei più importanti visto che, probabilmente, sarà il nuovo ct dell’Arabia Saudita. Secondo il quotidiano saudita Al-Riyadi, Roberto Mancini sarebbe in trattativa per guidare la nazionale dell’Arabia Saudita nei prossimi 3 anni, fino ai mondiali del 2026.

Un contratto da nababbo, visto che si parla di 20 milioni l’anno per tre anni, un totale di circa 60 milioni. Ma sono rumors, almeno sui soldi, perché sulla scelta, dopo il no incassato da Mourinho, non sembrano esserci dubbi.