Bonus edilizi, ecco quando è possibile e come fare la cessione dei crediti a un parente con la remissione in bonis entro il 30 novembre 2023. Il caso è quello di un contribuente che abbia fatto fare dei lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico su un’unità immobiliare, sostenendo dei costi sia lo scorso anno che nel 2023. Ammesso che i lavori siano stati conclusi regolarmente entro la fine di marzo scorso, il contribuente potrebbe trovare conveniente la cessione del credito d’imposta del bonus a un parente. Ad esempio, a sua moglie.
Ciò deriva dalle difficoltà di trovare un istituto bancario o un intermediario finanziario disposto all’acquisto del credito. Non avendo capienza fiscale per poter agire in detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi, il contribuente – cedendo il credito al parente – permetterà al cessionario (la moglie) di poter compensare i crediti mediante il modello F 24 per il pagamento di imposte (come, ad esempio, Tari e Imu per i successivi dieci anni).
Per arrivare a questa soluzione, tuttavia, è necessario che il contribuente abbia sottoscritto un accordo di cessione con il parente entro la scadenza fissata per la comunicazione all’Agenzia delle entrate dell’opzione scelta (sconto in fattura o cessione del credito d’imposta) entro il 31 marzo 2023.
Bonus edilizi, cessione crediti a un parente con remissione in bonis entro il 30 novembre 2023: come fare?
A queste condizioni, il contribuente può procedere con la cessione del credito del bonus entro il 30 novembre 2023 mediante la remissione in bonis. La procedura è corretta e avrà esito positivo. Intatti, in base a quanto chiarisce l’Agenzia delle entrate con la circolare 33/E del 2022, si può ricorrere alla remissione in bonis se non si fa in tempo a inviare la comunicazione di avvenuta cessione del credito d’imposta o dello sconto in fattura entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello delle spese. Di norma, tale scadenza viene prorogata (per il 2023, al 31 marzo).
Nel caso in esame, la circolare dell’Agenzia delle entrate specifica che, in applicazione di quanto dispone il decreto legge 34 del 2020 all’articolo 121, la cessione del credito e lo sconto in fattura devono essere comunicati entro la data di scadenza. Eventuali ritardi devono essere compatibili con il comportamento coerente da parte del contribuente rispetto all’esercizio dell’opzione. Nel caso in esame, il contribuente ha provveduto entro la scadenza all’accordo con la moglie per la cessione del credito del bonus sui lavori effettuati. L’accordo stesso (o la fattura) devono essere adempiuti entro la data di scadenza di comunicazione all’Agenzia delle entrate (31 marzo 2023).
Bonus cessione crediti a parente, importante è l’accordo entro il 31 marzo 2023
L’accordo del contribuente con la moglie per la cessione del credito d’imposta del bonus per i lavori edilizi rappresenta un passaggio fondamentale di tutta l’operazione. Nel caso in cui l’accordo non fosse arrivato entro il 31 marzo scorso, infatti, il contribuente non avrebbe potuto cedere il credito a un privato, anche mediante la remissione in bonis. L’alternativa percorribile, in caso di mancato accordo entro fine marzo, è solo quella della cessione del credito a un istituto a regime controllato (banche, assicurazioni e intermediari finanziari). In tal modo, la cessione si può recuperare (in ritardo), con la remissione in bonis e il pagamento di una sanzione di 250 euro.
Come fare la compensazione con il modello F24?
Con il credito acquistato, il cessionario potrà procedere in compensazione mediante il modello F24 per ogni tributo che può essere riscosso con questa modalità, incluse Tari e Imu. Infine, c’è da chiarire che nella cessione del credito – soprattutto quando avviene tra parenti – non è obbligatoria l’onerosità dell’operazione che, quindi, può avvenire anche a titolo gratuito.