Continua la stretta repressiva della Polizia morale in Iran. Fonti ufficiali del parlamento iraniano hanno annunciato alle agenzie che a breve i parlamentari si riuniranno per discutere di una nuova legge per il velo delle donne. Considerate le proteste dei mesi scorsi, si teme per le libertà civili e personali delle donne iraniane.
In Iran è allo studio una nuova legge per il velo delle donne
L’annuncio da parte di alcune fonti parlamentari iraniane è stato dato di recente e ancora non si sa come sarà strutturata la legge, ma si può assumere che sarà in qualche modo ancora più restrittiva per le donne in Iran. Dopo il ritorno al potere dell’anno scorso, le autorità islamiche hanno da tempo provato ogni mezzo possibile per stroncare ogni forma di protesta verso il loro potere.
Dopo la morte di Mahsa Amini nel settembre 2022, molte donne iraniane hanno deciso di mostrarsi senza velo sui social media e a non indossarlo, per quanto possibile, nella loro vita quotidiana. Le autorità iraniane avevano rimesso in campo la polizia morale, deputata a controllare la moralità degli iraniani (specie quella delle donne), reprimendo poi con la violenza ogni protesta pubblica.
La particolarità della nuova proposta, però, è che il parlamento iraniano verrà scavalcato in questa decisione sul velo: verrà, infatti, creata una commissione giudiziaria e culturale che promuova un testo sulla cultura della castità e dell’hijab. I 290 parlamentari non potranno proporre modifiche al testo, che probabilmente inasprirà le pene per le donne che non portano il velo (fino a cinque anni di carcere) e puniranno i datori di lavoro che assumono donne che non lo indossano regolarmente.
I controlli saranno ancora più capillari grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, che analizzerà le immagini di centinaia di telecamere per identificare le donne che non indossano l’hijab. Ali Haji Deligani, parlamentare conservatore e uno fra i promotori della legge, ha affermato:
Si vede che la situazione non ha limiti, sta peggiorando. Dobbiamo impedire un movimento contro l’hijab.
Ci sono state alcuni parlamentari che, pur essendo d’accordo sul mantenere il velo, criticano il modo in cui è stato formulata la proposta di legge.
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