Pensione integrativa, quando e quanto conviene risparmiare per i figli e i nipoti? La soluzione potrebbe essere presa in considerazione da chi voglia investire a favore di soggetti anche dai primi mesi di vita, per assicurare un futuro senza troppi pensieri. Sono varie le soluzioni che permettono anche di poter svincolare i soldi investiti con anticipi e riscatti, ma solo entro specifiche condizioni.

Inoltre si può garantire una pensione complementare futura che andrà a supportare quella da lavoro. Infine, queste formule convengono anche per chi paga e investe. Infatti, si possono sfruttare i vantaggi della deducibilità per oltre 5.000 euro all’anno.

Pensione integrativa, quando quanto conviene risparmiare per i figli e nipoti?

Può convenire ricorrere alla pensione integrativa per i propri figli a carico o per i nipoti? E quanto conviene? Si tratta di una formula di investimento che consente di assicurare un futuro con meno pensieri per i più giovani, assicurando una pensione di scorta che farà comodo una volta che si saranno raggiunti i requisiti previdenziali. Ma le somme investite potranno essere prelevate anche per ragioni importanti e progetti costosi, quale può essere l’acquisto della prima casa o la cura da malattie. Insomma, i soldi investiti possono essere sfruttati al meglio e richiedibili per investimenti davvero necessari.

A tal proposito, si può asserire senza rischio di smentita che la pensione integrativa sia una buona soluzione per accantonare disponibilità previdenziali o di altro genere, future, ma non senza vincoli. Innanzitutto, portando a termine il piano previdenziale, si ha diritto alla pensione di scorta nel momento in cui il beneficiario delle somme maturi i requisiti di accesso alla pensione da lavoro. L’assegno complementare è garantito già dai cinque anni di partecipazione ai fondi pensione.

Pensione integrativa: anticipo e riscatto delle somme versate al fondo complementare

Non mancano le possibilità che i soldi risparmiati e versati per la futura pensione complementare possano trovare altra finalità di investimento. Ad esempio, dopo otto anni di iscrizione ai fondi pensione, si può richiedere fino al 75 per cento di anticipo su quanto maturato fino a quel momento per l’acquisto della prima casa oppure per effettuare interventi di manutenzione o di ristrutturazione. L’anticipo può riguardare anche altre esigenze, ma si può richiedere fino a un massimo del 30 per cento.

Analogamente, si può procedere con il riscatto delle somme versate e maturate fino al momento della richiesta. Il riscatto può essere richiesto anche per il 100%, ma solo per invalidità permanente oppure nel caso in cui si sia ceduta l’attività lavorativa. La cessazione deve essere avvenuta da almeno quattro anni. In caso di cessazione avvenuta prima si può richiedere il 50 per cento (da un anno a quattro anni) oppure nei casi di mobilità, cassa integrazione straordinaria e ordinaria.

I vantaggi della deducibilità fiscale per gli investimenti a favore dei soggetti a carico

Importante, ai fini dell’investimento, è la possibilità di ottenere dei vantaggi e delle convenienze di tipo fiscale. Ad esempio, si possono sfruttare le agevolazioni della deducibilità fiscale. Il limite all’anno della deducibilità è di oltre 5.000 euro, precisamente 5.164,57 euro. Affinché chi versi i contributi di adesione al fondo pensione possa procedere con la deducibilità delle rate, è necessario che il soggetto beneficiario sia a carico dal punto di vista fiscale.