Chi rischia il prelievo forzoso sul conto corrente? Come evitare il prelievo forzoso sui conti correnti? Molti lettori sono seriamente preoccupati che il governo italiano attivi un provvedimento di prelievo forzoso. Potrebbe essere una delle tante notizie infondate riguardanti il via libera anche di una nuova imposta patrimoniale. La verità, a volte, sta nel mezzo. D’altronde, gli italiani lo sanno fin troppo bene: dati i tempi e l’andamento dell’Esecutivo, non si esclude un’azione diretta sui risparmi. Le cose potrebbero cambiare all’improvviso per molti contribuenti. Vediamo come.
Prelievo forzoso in arrivo? Analisi dei potenziali rischi sul conto corrente
Il ruolo del governo italiano sta emergendo chiaro e forte, realizzando una serie di interventi mirati e risolutivi.
E così la lancetta dell’orologio torna al 1992, all’epoca del prelievo forzoso richiesto dal governo Amato, in cui fu istituita un’imposta straordinaria diretta sui conti correnti bancari e postali.
Il governo Meloni potrebbe ripetere questa scelta? Il prelievo forzoso sul conto corrente e la Patrimoniale sono argomenti ritornati alla ribalta dall’annuncio di Matteo Renzi, il quale aveva preannunciato l’intenzione della Meloni di procedere con l’istituzione di un prelievo forzoso nella riforma fiscale.
Con questo provvedimento, l’Agenzia delle Entrate avrebbe potuto prelevare denaro direttamente dai conti correnti dei contribuenti. Ancora poche ore e le modalità di pagamento delle tasse, multe o altri adempimenti sarebbero cambiate completamente. A questo punto, non ci resta che vedere cosa contiene la delega fiscale approvata alla Camera il 4 luglio 2023.
Conto corrente sotto pressione: implicazioni e timori per i cittadini
Prima di dissipare i dubbi sulla presenza o meno del prelievo forzoso sul conto corrente, è importante spiegare cosa significano “prelievo forzoso” e “patrimoniale”.
Sì, perché tra mille nomi, questi sono (forse) quelli meno utilizzati nell’ultimo periodo, anche perché a dirla tutta, molti sono concentrati più sulla fine del Reddito di Cittadinanza, sulla Riforma delle Pensioni, sul Superbonus e così via, che sulle altre questioni che minano la tranquillità degli italiani.
Il primo, come suggerisce ampiamente il nome, si riferisce alla possibilità di un prelievo diretto sul conto corrente bancario o postale operato dallo Stato italiano contro la volontà dei cittadini.
Lo spettro della Patrimoniale incombe da tempo, specialmente considerando che nell’ultimo biennio, il Paese è stato afflitto da una grave crisi economica e sanitaria, seguita dalla crisi energetica e dal persistere della guerra tra Russia e Ucraina.
Lo Stato italiano può richiedere l’applicazione di un’imposta direttamente sui beni mobili e immobili posseduti dai cittadini nel territorio italiano, ma anche all’estero. L’obiettivo rimane quello di attingere dalle ricchezze degli italiani per aumentare il gettito economico del Paese.
Il Governo Amato nel 1992 istituì un decreto legge denominato: “Misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica“, dando il via libera a un prelievo forzoso del 6 per mille sui risparmi degli italiani (depositi bancari, conti correnti, libretti postali e così via).
La norma richiamata dall’ex premier Matteo Renzi non si avvicina minimamente a quella emanata nel 1992 ed è contenuta nell’articolo 16 della Legge Delega, preannunciando l‘attività di riscossione coattiva dell’ex Equitalia (Agenzia delle Entrate – Riscossione).
Prelievo forzoso: chi sono i possibili destinatari di un eventuale provvedimento
Il punto chiave riguarda la norma che prevede la possibilità per i creditori pubblici di attingere alle informazioni contenute nell‘Anagrafe dei conti correnti, necessaria per valutare i redditi posseduti dal debitore.
Tuttavia, la legge vieta ai creditori di conoscere il saldo del rapporto fiscale. In sostanza, il creditore che avvia una procedura di pignoramento del conto corrente riceve dalla banca la comunicazione sull’esito del pignoramento infruttuoso.
Con la mancanza di questa protezione della riservatezza, i creditori potrebbero agire sul conto nel momento in cui è presente liquidità, cosa che al momento non è possibile.
Scenari di cambiamento: come evitare un prelievo forzoso sui conti correnti
Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, ha spiegato che l’intento del governo italiano non è quello di attivare un prelievo forzoso sul conto corrente dei cittadini. L’obiettivo dell’Esecutivo rimane quello di attivare una procedura contemplata dal Codice Civile e finora non attuata.
In particolare, il discorso è molto più ampio e coinvolgerebbe direttamente gli evasori, i quali, se non regolarizzassero le imposte e le tasse, vedrebbero accelerato il processo di recupero del credito, avendo a disposizione i dati dei contribuenti, compresi i saldi, per evitare procedure di pignoramento infruttuose.
Questo chiarimento fuga ogni dubbio sull’eventuale introduzione di un prelievo forzoso per tutti i cittadini, ma corre il rischio di colpire duramente le famiglie in difficoltà, le quali potrebbero vedersi sottrarre denaro dai conti a causa dell‘omissione delle imposte e tasse.
È vero che se tutti gli italiani pagano le tasse, ognuno pagherà meno. La verità, tuttavia, è ben diversa, anche se chiaramente accessibile a tutti, e riguarda gli stipendi, il tenore di vita, le spese e molte altre differenze che il governo italiano sembra non considerare. Sorprende l’introduzione di una norma così diretta quando molte famiglie faticano persino a mettere un piatto a tavola.
L’aspetto più interessante di tutta la questione è la facilità con cui si passa dalla presenza di un prelievo automatizzato a una semplificazione alquanto superficiale.