Nel rapporto tra Sergio Perez e Max Verstappen c’è chi vede una somiglianza in quello tra Rubens Barrichello e Michael Schumacher in Ferrari. C’è chi afferma che in una squadra non sia necessario un rapporto idilliaco ma, come rivelato di recente dal pilota brasiliano, tra lui e Michael non c’era proprio rapporto e anzi si alimentavano di volta in volta ruggini come in Ungheria nel 2010, quando il campione tedesco strinse in maniera molto pericolosa Rubens contro il muretto dei box ad una velocità di oltre 300 km/h.

Le parole di Barrichello sul rapporto con Schumacher

Il brasiliano ha così ripercorso i sei anni a Maranello col sette volte campione del mondo tedesco, anni difficili in cui non è mai riuscito a costruire un qualsiasi tipo di rapporto con Michael.

Ho sempre fatto amicizia e ho sempre avuto un buon rapporto con tutti i miei compagni di squadra, ma Michael non mi ha mai sostenuto. Non è mai stato presente per offrire aiuto, e io non gliel’ho mai chiesto. Con Michael era diverso, molte volte finivamo una riunione e poi ne iniziava un’altra solo con lui, alla fine ho capito che la squadra fosse solo sua“.

Barrichello ha sottolineato come abbia dovuto digerire bocconi amari nel corso degli anni.

Il mio contratto non diceva nulla riguardo il divieto di lottare con Michael. Per il mio bene, ho accettato tante cose. Ci sono state molte cose che ho rifiutato, ma ad alcune ho detto di sì perché per sei anni ho visto che stesse arrivando il mio momento. Ogni volta che me lo chiedono, io dico sempre che Michael fosse più forte di me, senza dubbio. Ma lui era in Ferrari già dal 1996, aveva quattro anni di esperienza in più nel team, e Jean Todt lo considerava come un figlio