La risposta del presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini alle parole della premier Meloni riguardo ai fondi per la ricostruzione nelle zone colpite dall’alluvione, è arrivata velocemente.
Bonaccini risponde a Meloni sugli indennizzi
Stizzito il presidente Bonaccini ha precisato l’urgenza di un incontro per chiarire alcune divergenze sui fatti. Bonaccini infatti accusa il governo di ritardo rispetto ai programmi e alle promesse sulla ricostruzione dei territori colpiti dal terribile alluvione di giugno.
Un botta e risposta con la replica della premier Meloni che ha puntato il dito oltre a stilare cifre sui fondi che arriveranno: “La fretta è di chi vuole visibilità”. Ma il governatore Bonaccini non ha potuto far altro che rispondere con la stessa moneta: “La fretta ce l’hanno i cittadini”.
“Abbiamo ricevuto la risposta della presidente Meloni e purtroppo non è positiva. A maggior ragione, ribadisco la richiesta di un incontro per trovare, insieme e con spirito di collaborazione, le risposte più efficaci per persone e imprese colpite dall’alluvione, che chiedono solo una cosa: tornare alla normalità e poter ripartire. Ricevendo il 100% degli indennizzi, come promesso dal Governo”.
La questione che più preme gli sindaci, cittadini e imprenditori della regione, è quella riguardate i risarcimenti ai cittadini e all’imprese. Secondo presidente e sindaci firmatari di una lettera al governo, queste promesse sono in forte ritardo.
“Confermo poi che al di là di quanto attivato da me insieme al Dipartimento nazionale di Protezione civile, nulla è arrivato in termini di indennizzi a famiglie e imprese colpite: certo, i due Decreti adottati dal Governo hanno definito una serie di misure che però, lo si chieda ai cittadini, in questo momento non risultano funzionare, né per il ritorno alla normalità delle famiglie, né per la ripartenza positiva delle imprese”
Ritardi e promesse mancate da parte del governo
Il presidente dell’Emilia-Romagna Bonaccini ha preso atto che il governo qualcosa lo sta mettendo sul tavolo della ricostruzione, ritenendo nello stesso tempo indispensabile accorciare i tempi e semplificare le procedure a questo punto della situazione.
“La stragrande maggioranza delle imprese ad oggi non solo non ha ricevuto un euro di indennizzo, ma neppure sa come approntare le perizie necessarie per ottenere in futuro il pieno risarcimento dei danni. E non sapere ancora, dopo tre mesi, come richiedere i rimborsi è semplicemente incredibile”
Commentando la risposta della premier Meloni alla precedente lettera inviata insieme ai sindaci delle zone alluvionate Bonaccini però non perdona nulla all’esecutivo .
“Inoltre le risorse stanziate per la ricostruzione privata sono esigue, anzi, pressoché trascurabili. La ricostruzione pubblica, con spirito positivo e di piena collaborazione stiamo lavorando col Commissario Figliuolo. Devo però sottolineare che anche della cifra citata dalla presidente Meloni – gli oltre 400 milioni di euro per gli interventi di somma urgenza realizzati – nulla a oggi è arrivato nelle casse dei Comuni, che pertanto continuano ad essere esposti, così come le imprese che hanno realizzato questi lavori e non vengono pagate”
Non si può dire certamente serena l’atmosfera che si è creata tra il presidente Bonaccini e la presidente Meloni, i toni sono sempre più aspri e la premier sembra sempre meno propensa a presenziare personalmente gli incontri con gli amministratori regionali.
Non pochi giorni fa lo stesso presidente Bonaccini aveva chiesto un incontro urgente, ma la premier ha risposto con una lettera, con cifre annesse. Troppo poco per Bonaccini che forse dovrà rivolgere le sue attenzioni nei riguardi del generale Figliolo.