Raphael Luis è uno dei figli adottivi di Michela Murgia, che lei amava definire “figli dell’anima”. Lui, così come Francesco, Alessandro e Michele, è parte integrante della sua famiglia queer.

Raphael Luis, figlio di Michela Murgia: chi è la madre biologica?

Michela Murgia non ha parlato spesso dei suoi figli adottivi, lo ha fatto solo in alcune delle sue ultime interviste e Raphael Luis è stato quello su cui ha rivelato più particolari, parlando anche della madre biologica del ragazzo:

“Nella nostra famiglia queer, io e Claudia siamo l’unica coppia omogenitoriale, perché da dodici anni condividiamo un figlio, Raphael. È la prima volta che mi riferisco a noi due come coppia omogenitoriale: famiglia ci bastava. Come è successo che siamo diventate madri insieme? Lo ha fatto succedere Raphael a nove anni, prendendomi la mano nella stessa sera in cui l’ho visto per la prima volta e dicendo: non voglio che te ne vai mai più. Non c’era alcuna ragione per dargli retta, a me i bambini nemmeno piacciono, ma ho vacillato e ho guardato Claudia, anche lei conosciuta la sera stessa.La decisione presa in quello scambio di sguardi non l’ho mai rimpianta. 

Michela Murgia ha adottato Raphael ancora prima di cominciare l’esperienza di convivenza con la sua famiglia queer. La scrittrice infatti a quei tempi era ancora sposata con Manuel Perisco:

Nei successivi dodici anni io ho divorziato, lei si è sposata, abbiamo vissuto tante cose insieme, ma una cosa non è mai cambiata: siamo rimaste le madri di Raphael. È stato facile? Sì e no. La parte facile l’ha fatta lui, che ha un’intelligenza emotiva che noi neanche dopo una vita di analisi. La parte difficile l’hanno fatta gli altri. Parentato biologico diffidente, quando non ostile. Compagni giudicanti. Conoscenti morbosi. Mille spiegazioni. Silenzi di protezione. La paura che a una dogana qualcuno ti chieda perché viaggi all’estero con un minorenne che non è tuo figlio. La certezza che non puoi andarlo a prendere a scuola, perché non sei nessuno. La preoccupazione che a lei succeda qualcosa e tu non possa dire: ci sono anche io. O che succeda qualcosa a te e lui non possa dire: era mia madre.

Come ha spiegato Murgia, è stato complicato far capire agli altri questa scelta di maternità condivisa ma, una volta scoperta la malattia, le cose sono cambiate:

Ci siamo nascoste per anni, madri in casa, amiche fuori, per far stare tranquillo il mondo. Poi un anno e mezzo fa mi sono ammalata ed è cambiato tutto Michi, devi venire. Che succede? Ho aperto per caso la cronologia del pc e ho trovato questo: “si può dare un rene a qualcuno che non ha il tuo sangue?” Da lì in poi, del sangue non ce n’è importato più niente.