Continua senza sosta la controffensiva da parte dell’Ucraina. In un nuovo capitolo di guerra, l’esercito di Kiev avrebbe avviato un attacco droni sulla Crimea, andando però non a buon fine. I russi, che occupano la regione da ormai diverso tempo, hanno annunciato di aver sventato ogni sorta di minaccia derivante dall’arrivo di droni kamikaze: 14 di questi sono stati abbattuti, mentre 6 sono stati intercettati e manomessi elettronicamente. Secondo quanto riporta il ministero della Difesa russo, nell’operazione “non ci sono state vittime o danni”. Peraltro, nelle scorse ore, Mosca aveva annunciato di aver disarmato altri due droni pericolosamente vicini alla Capitale.
Nel frattempo, nella notte è tornato a parlare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha affermato di stare lavorando per trovare nuove rotte alternative per l’esportazione di grano:
Stiamo facendo tutto il possibile per garantire che l’Ucraina continui a essere un garante della sicurezza alimentare.
Guerra in Ucraina, droni di Kiev abbattuti in Crimea e ponte di Kerch chiuso
Tornando sulla questione droni kamikaze, si tratta dell’ennesimo attacco strategico da parte di Kiev che negli scorsi giorni aveva già risposto duramente – anche su territori russi – confermando l’escalation offensiva da parte delle truppe di Zelensky. Nella giornata di ieri, Andriy Yusov, portavoce dei servizi segreti militari ucraini, aveva peraltro confermato che ci sarebbero state altre mosse militari dall’Ucraina, come si è visto con i droni verso la Crimea:
Date le dinamiche degli ultimi mesi, il numero, la geografia e l’intensità, sarebbe logico ipotizzare un aumento degli attacchi quotidiani. Il concetto di sicurezza è sempre più distante dai residenti di Mosca. Il mondo intero continua a vedere che il sistema di difesa russo e il Paese è inefficace, obsoleto e non puo’ rispondere adeguatamente alle sfide moderne.
Detto questo, l’attacco droni in Crimea ha costretto le autorità locali a chiudere nuovamente il ponte di Kerch, specialmente dopo un’esplosione udita chiaramente nel distretto di Kirov. Traffico momentaneamente bloccato.
USA, i repubblicani contro Biden: “Basta finanziamenti per guerra di procura”
Nel frattempo, dagli Stati Uniti c’è da segnalare un nuovo scontro politico con i rappresentanti repubblicani che si sono detti contrati all’ennesimo pacchetto di sostegno militare verso l’Ucraina. Negli ultimi giorni, Biden ha spinto per un finanziamento da 13 milioni di dollari per consegnare a Zelensky altro rifornimento strategico. Mossa che ha spinto il deputato repubblicano Warren Davidson ad intervenire su X (Twitter, ndr) per segnalare la ‘forte opposizione’ politica:
Stiamo scrivendo per esprimere la nostra forte opposizione alla Sua più recente richiesta di stanziamenti supplementari di 40 miliardi di dollari, inclusi 24 miliardi per l’Ucraina. Questa richiesta aggrava la spesa in deficit fuori controllo della Sua amministrazione e aggira l’accordo bipartisan sul tetto del debito. Gli americani sono stanchi di finanziare infinite guerre per procura. Oggi io e i miei colleghi abbiamo inviato una lettera chiedendo al presidente Biden di ritirare l’ultimo pacchetto di aiuti fino a quando il Congresso non avrà ricevuto una strategia e una missione complessiva per il coinvolgimento in Ucraina.
Quindi, la chiosa:
Prima che il Congresso possa finanziare responsabilmente la guerra per procura in corso in Ucraina, l’amministrazione Biden ha l’obbligo di spiegare, esplicitamente e ufficialmente, ciò che gli Stati Uniti stanno cercando di ottenere in Ucraina.