L’assegno unico arriverà in ritardo per diverse famiglie. La notizia è stata diffusa dall’INPS ed è contenuta nel messaggio n. 2913 dell’8 agosto 2023. L’Istituto ha spiegato che in caso di discrepanze od omissioni nella dichiarazione dei redditi presentata tramite il certificato ISEE, sarà necessario attendere più tempo prima di ricevere l’importo dell’assegno unico a cui si ha diritto. Ciò è previsto al fine di consentire ai beneficiari di regolarizzare la propria situazione economica.

L’INPS effettuerà il pagamento dell’importo minimo dei primi assegni a favore dei figli tra alcuni mesi. In particolare, si tratta dell’applicazione delle disposizioni emanate dalla Direzione Centrale Inclusione e Invalidità Civile, nonché dalla Direzione Centrale Tecnologia, Informatica e Innovazione. Queste disposizioni riguardano le posizioni trattate nel messaggio n. 2856, il quale è stato recentemente reso ufficiale dall’INPS il 1° agosto 2023. Esamineremo nel dettaglio le disposizioni contenute nel messaggio n. 2913 in merito al pagamento dell’assegno  unico universale.

Assegno unico INPS in ritardo, ecco perché?

 L’INPS ha confermato che alcune famiglie riceveranno la notifica dell’accredito programmato durante l’ultima settimana del mese successivo a quello in cui è stata presentata l’istanza per ottenere il beneficio.

Nel messaggio n. 2856, reso pubblico il 1° agosto 2023, l’Ente Nazionale della Previdenza Sociale ha fornito dettagli sulla gestione delle richieste per l’assegno unico universale nel corso del 2023.

Il contenuto del messaggio è stato recentemente aggiornato ed è accessibile in questa sezione di Tag24. In particolare, il messaggio riguarda le richieste pervenute con dati reddituali non conformi o inaccurati.

 Quando arriva l’accredito dell’assegno unico?

In altre parole, l’INPS ha fornito spiegazioni per coloro che hanno presentato dati relativi al reddito con omissioni o discrepanze rispetto al certificato ISEE. Ciò si riferisce alla presentazione di dati patrimoniali e mobiliari che non sono in linea con quanto dichiarato nell’ISEE, l’indicatore utilizzato per valutare la situazione economica delle famiglie.

La problematica riguarda le difficoltà nel procedere con le modifiche per regolarizzare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) nelle vicinanze del periodo di Ferragosto. Di conseguenza, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha comunicato quanto segue:

“In caso di presentazione di una nuova DSU priva di difformità, la regolarizzazione dell’ISEE da parte dell’utente può avvenire entro il termine di validità della stessa DSU da cui siano derivate le omissioni e/o difformità (31 dicembre dell’anno di presentazione della DSU)”.

In che giorno del mese l’INPS accredita l’assegno unico?

L’INPS nel messaggio del 1° agosto 2023, n. 2856 spiega i termini e le modalità attraverso cui i beneficiari che hanno presentato la richiesta di ammissione all’Assegno unico e universale (AUU) possono regolarizzare la propria situazione reddituale difforme nel certificato ISEE.

Nello specifico, i beneficiari possono regolarizzare la propria posizione in diverse modalità, tra cui:

  • presentare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), priva di difformità;
  • richiedere al CAF intermediario la rettifica della DSU che è stata trasmessa dallo stesso in precedenza, con effetto retroattivo, esclusivamente qualora il CAF abbia commesso un errore materiale;
  • presentare alla Struttura INPS territorialmente competente idonea documentazione per dimostrare la completezza e la veridicità dell’ISEE, relativamente al componente del nucleo familiare cui sono riferite le omissioni/difformità. Indicando i dati riferiti al patrimonio mobiliare e l’altra documentazione necessaria al supporto della stessa.

A partire dal mese di settembre 2023 per le richieste pervenute con contenente omissioni o difformità nel certificato ISEE, l’INPS erogherà importi minimi per l’assegno unico per i figli a carico.

Come mai l’assegno unico è in ritardo?

 L’INPS ritarda l’erogazione dell’assegno unico a causa della richiesta di correzione presente nel certificato ISEE.

Ai beneficiari viene inviata una comunicazione apposita, nella quale l’Istituto segnala la presenza di discrepanze nella dichiarazione ISEE presentata all’interno della richiesta di assegno unico per i figli a carico. Nella comunicazione, l’utente viene invitato a regolarizzare la propria posizione.

In pratica, al beneficiario viene chiesto di presentare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) priva di discrepanze. L’integrazione dell’importo minimo dell’assegno avverrà quando il beneficiario presenterà un ISEE corretto e privo di omissioni.