Quella di Anna Leonori è una storia incredibile, una di quelle da far accapponare la pelle. Nel 2014 le hanno diagnosticato un cancro che l’ha obbligata a subire una drastica operazione. Asportazione di utero, ovaie, 40 linfonodi e della vescica. Da quel momento, l’inizio dell’incubo. L’esame istologico rivela che non c’era nessun tumore e Anna inizia ad entrare ed uscire dagli ospedali continuamente. Nell’ottobre del 2017 finisce in coma, per un’infezione non curata e gambe e braccia le vengono amputate per errore. Dopo 9 anni, vari avvocati e tanto tempo perso, grazie all’intervento dell’avvocato Erdis Doraci, la Leonori ottiene finalmente il risarcimento che le spetta. Il legale è intervenuto in esclusiva a Tag24 per commentare la sentenza.
Gambe e braccia amputate per errore, l’avvocato Doraci parla a Tag24
La medicina spessissimo salva, la medicina a volte distrugge. Anna Leonori è balzata agli onori della cronaca per un drammatico errore medico che 9 anni fa le ha cambiato in maniera irrevocabile la vita. A seguito di un’operazione per un presunto tumore, poi rivelatosi inesistente, ha preso un’infezione non trattata che poi l’ha mandata in coma. Al suo risveglio la triste realtà: ad Anna hanno amputato per errore gambe e braccia. Una piccola grande vittoria però adesso è arrivata: dopo aver cambiato avvocato, finalmente ha ottenuto l’accordo che dà il via libera al risarcimento milionario per il danno provocato dai tre ospedali che l’hanno visitata come paziente. Prima Roma, poi Terni e infine Cesena. L’avvocato Erdis Doraci, legale della Leodori, è intervenuto in esclusiva a Tag24 per commentare la sentenza.
“Quello di Anna è stato un calvario da film. Oltre al danno anche la beffa – ha esordito Doraci – perché ha passato 9 anni vivendo con meno di duemila euro al mese, una cifra che non le consentiva di pagare una badante e di avere l’aiuto di cui aveva bisogno. Non è arrivata nessuna offerta. Questo ci può stare se consideriamo che i tre ospedali coinvolti contestavano la responsabilità, ma d’altro canto come doveva vivere questa donna? Ci sono state una miriade di persone coinvolte: tre ospedali, tre Regioni diverse, tre Asl, e poi una miriade di avvocati, consulenti. Insomma – ha aggiunto il legale – una causa molto complessa in cui sono stati fatti tanti errori e chi ne pagava le conseguenze, intanto, era solo lei”.
La decisione di cambiare avvocato
Doraci, che ha assunto l’incarico pochi mesi fa, ha raccontato: “Ho incontrato Anna qualche tempo fa, era febbraio. È stata lei a scegliere me nonostante si fossero proposti in tanti e lo ha fatto dopo il nostro primo appuntamento. Il clamore mediatico è stato molto – ha proseguito l’avvocato – e sono felice di averle ridato speranza. Ho messo a sua disposizione la mia esperienza, ero agguerrito e determinato ad aiutarla. Il tempo è passato perché ogni volta venivano rimandati in attesa di danni non ancora stabilizzati. Io invece sono abituato ad agire, senza aspettare e a quel punto ci siamo seduti a tavolino per trovare una soluzione che ci accontentasse. La risonanza mediatica che ha avuto questa causa ovviamente ha influito”.
Il risarcimento
Un risarcimento da oltre 2 milioni di euro, che adesso consentirà ad Anna di comprare una nuova casa, adatta alle sue esigenze, che le darà la tranquillità di poter avere un aiuto e che le darà la possibilità di comprare le protesi nuove.
“La trattativa è stata complicata ed è saltata per ben tre volte, ma alla fine siamo arrivati all’obiettivo che ci eravamo prefissati e questo mi rende orgoglioso. In questo ha influito anche la preparazione e correttezza del direttore sinistri Amtrust Leonardo Martinelli e Francesco Graziuso, che gestiva la pratica. Nessuno la farà tornare indietro – ha proseguito il legale – ma questa è una vittoria importante per lei. L’ho vista star male, il suo sguardo era perso quando ci siamo incontrati la prima volta. Non aveva più fiducia, né speranza. Era un dramma nel dramma, anche perché Anna sapeva bene di aver ragione. Quando le ho comunicato che era finita e che avevo la quietanza in mano non ci poteva credere. La sua reazione mi ha riempito il cuore: mi ha abbracciato, sorrideva, questo non ha prezzo. Seguo tante storie e cause drammatiche, ma era tosta. Poche volte in carriera mi è capitato di emozionarmi in questo modo” ha concluso l’avvocato Doraci.